Hanno chiesto il rito abbreviato i 4 pusher che avevano messo in piedi una sorta di market della droga in un bosco dello spoletino, nelle vicinanze di Strettura. E’ quanto deciso al termine dell’udienza preliminare che si è tenuta stamani al Tribunale di Spoleto.
Uno degli imputati ha però prima voluto rilasciare delle dichiarazioni spontanee. “Ho spacciato perchè non avevo altri mezzi con cui sostenermi, ero senza lavoro e mia moglie aspettava un figlio” ha detto l’extracomunitario.
L’operazione, come si ricorderà, aveva suscitato molto clamore in Umbria. A stroncare l’attività criminale erano stati gli agenti del vicequestore Francesca Peppicelli che, grazie alle segnalazioni di alcuni abitanti di Strettura, avevano avviato le indagini che hanno portato poi all’arresto dei 4: 2 ammanettati durante il bliz scattato a fine novembre scorso sulle colline di Strettura, gli altri 2, che erano riusciti a farla franca, arrestati nei mesi successivi.
La banda, per meglio proteggere la propria attività, era solita predisporre all’inizio del bosco un vero e proprio check point così da poter avvisare gli spacciatori da eventuali incursioni delle forze dell’ordine. I proventi potevano raggiungere anche 3mila euro al giorno. La gang spacciava un pò di tutto, specialmente cocaina ed eroina a clienti che giungevano a Strettura da Spoleto ma anche da Terni, Viterbo e Rieti. Il processo è stato rinviato al prossimo 12 novembre
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