L'economista incaricato da Mattarella ha scelto la sua villa a Città della Pieve per sciogliere i nodi sulla formazione del nuovo Governo
Mario Draghi, un “umbro” per Palazzo Chigi. L’economista, già presidente della Bce ed ora incaricato dal Presidente Mattarella di formare il nuovo Governo (incarico accettato con riserva, come da prassi), ha scelto la tranquillità della sua villa a Città della Pieve per sciogliere i nodi della attuale delicatissima fase politica. E iniziare a formare la sua squadra per gestire la pandemia e la crisi politica del Paese, se otterrà il via libera dal Parlamento.
La villa a Città della Pieve
Romano di nascita, Draghi ha acquistato nel 2009 un casale ristrutturato, immerso nel verde, appena fuori l’abitato di Città della Pieve. Dove periodicamente venivano a trascorrere qualche giorno di relax nelle pause del suo lavoro a Francoforte.
E a Città della Pieve, secondo quando ha riferito l’Ansa, Mario Draghi è arrivato nel tardo pomeriggio di mercoledì, fresco d’incarico da parte del Capo dello Stato.
Ovviamente Draghi non si è visto a Città della Pieve, dove prima della pandemia spesso si vedeva passeggiare o girare per le strade con la sua Fiat Panda. Un territorio al quale è legata tutta la sua famiglia, tanto che il figlio Giacomo si è sposato proprio nel Duomo di Città della Pieve.
Il pievese Mario Draghi
La presenza dell’ex presidente della Bce, ovviamente, nel tempo ha portato a Città della Pieve, pur cercando di mantenere la riservatezza, personalità del mondo politico ed economico.
Con qualche giallo, come in occasione dell’incendio che lo scorso aprile è scoppiato nella sua abitazione pievese. Con varie ipotesi sulla presenza o meno del padrone di casa. Erano i giorni del lockdown generale, quello in cui, in teoria, non ci si poteva spostare.
Anche ora l’Umbria è zona arancione e Città della Pieve è tra i comuni a più alta incidenza Covid, con ulteriori provvedimenti restrittivi chiesti dalla Asl ed attuati dal sindaco Risini con un’ordinanza. Ma per Draghi, quelli nella sua abitazione di Città della Pieve, sono giorni di lavoro. Noto a tutti: l’autocertificazione non dovrebbe servire…
Le preghiere delle clarisse, il tifo dei pievesi e quello per la Roma
Tutti, a Città della Pieve, fanno il tifo perché l’illustre “concittadino” riesca a formare il nuovo Governo e a far uscire quanto prima l’Italia dalla crisi sanitaria ed economica. E anche le clarisse del Monastero di Santa Lucia pregano per lui.
A proposito di tifo, Draghi, almeno un tratto in comune con il premier uscente, Giuseppe Conte, ce l’ha: entrambi sono patiti per l’As Roma.