Luca Biribanti
Il “Narni Black Festival” saluta il pubblico con una serata di chiusura in grande stile: Mario Biondi a Piazza dei Priori e il dj set di Skin presso la Tenuta, sono stati 2 appuntamenti di grande impatto emotivo e artistico che hanno consacrato l'evento di Narni come uno dei più amati e attesi dagli appassionati. Un raggiante Mario Biondi si è presentato, nella suggestiva cornice medioevale della piazza, in tutta la sua verve più autentica, con l'esibizione del repertorio che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Emozionante il momento in cui Dee Dee Bridgewater, che si era esibita al “Black” lo scorso 2 settembre, è salita a sorpresa sul palco. Mario Biondi l'ha definita “Ecstasy”, come il titolo di una sua canzone, per omaggiare la grande artista statunitense che vanta anche una collaborazione con Ray Charles nella sua “Till the next somewhere (precious thing)” del 1989. Il pubblico italiano forse la ricorderà per aver partecipato al Festiva di Sanremo nel 1990, quando cantò con i Pooh la versione inglese di “Uomini soli”, “Angel of the night”. Pubblico entusiasta e in delirio, a stento contenuto da Piazza dei Priori, è traboccato anche nelle vie e nei vicoli laterali; molti, rimasti senza biglietto, si sono fermati ad ascoltare il concerto fuori dal perimetro dello spettacolo facendo di Narni un formicaio frenetico di musica, dall'atmosfera 'black'.
Cappellino bianco, maglietta bianca con la scritta “Save the sea” e tutta l'energia della house music. Così Skin ha accolto lo scatenato pubblico della Tenuta, giunto in massa per ascoltare, ma soprattutto ballare sui ritmi travolgenti dei bassi che 'pompano' nei woofer. A vederla da vicino Skin è bellissima, pelle d'ebano e il sorriso che scopre la dentatura avorio, apre il volto in una luce di sensualità. Lei entra in consolle alle 1.30 circa, quasi nessuno se ne accorge, ma giusto il tempo di rendersi conto che la leader degli Skunk Anansie è proprio lì, che il popolo della notte si lascia andare a un boato di entusiasmo. Qualche minuto ancora per sistemare mixer e strumenti del mestiere e si parte! Forse non tutti sanno che Deborah Anne Dyer è nata proprio come dj, iniziando la carriera nei pub londinesi a cavallo tra gli anni '80 e '90. Soltanto nel 1994 forma la band “Skunk Anansie”. Skin è tornata per una sera alle origini, sparando nel cuore del pubblico i decibel ad alta tensione, tipici della 'house'. Il cuore è stato sicuramente colpito, rispondendo coi battiti accelerati e spinti in alto dal ballo, dal ritmo un pò tribale, un pò 'elettronico', tipico delle pulsazioni scaturite da emozioni.
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