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Mariano Di Vaio diventa attore: “Doveva essere un cameo, saranno 8 pagine”

Da modello a imprenditore, fino ad attore. Non si ferma l’ascesa di Mariano Di Vaio, modello, top influencer per Forbes (“una scelta che ha azzerato i cliché: ha certificato che non ero più solo un bello da copertina ma un imprenditore“), businessman da 10 milioni di euro l’anno con base fortemente radicata in Umbria, impegnato nel sociale (ha lanciato la t-shirt solidale #WeCare, disegnata Gianpiero D’Alessandro, il designer di Justin Bieber e Ronaldo, i cui proventi andranno all’Associazione italiana di anestesia per la lotta al coronavirus) e ora anche attore.

Di Vaio: “Nel mio futuro? Il cinema”

In una lunga intervista a Panorama, Mariano Di Vaio anticipa che nei suoi progetti c’è il cinema. “Ho studiato recitazione, ma ho messo in pausa quel sogno per concentrarmi sulla moda: mi piace fare una cosa alla volta e spingere al massimo per centrare l’obiettivo“. Secondo quanto rivelato dallo stesso influencer e imprenditore, “La Paramount mi ha scritturato per un film con un cast internazionale: avremmo dovuto iniziare a girarea fine aprile in Messico, ma per ora è saltato. Una soddisfazione me la sono già tolta: dovevo avere cameo con sei battute, dopo il provino, la mia parte è diventata di otto pagine“.

Storia di un imprenditore da dieci milioni di euro, che ama la provincia

Per il resto Panorama ripercorre la storia di Mariano Di Vaio, un self made man nato ad Assisi partito da zero, che ha investito nella sua azienda 12.000 euro, poi diventati trenta e subito reinvestiti. “Ho cominciato in un ripostiglio di 7 metri quadri, a casa di mia nonna, e ci restammo fino a quando lavoravamo in tre. A quel punto affittai un magazzino fuori Perugia a 300 euro al mese“, spiega l’imprenditore, che conferma la sua scelta di cuore verso l’Umbria.

A diciotto anni sono scappato (…) ma ero e sono un ragazzo di provincia e oggi è il posto dove voglio stare. (…) Se vivessi a Milano avrei più contatti, migliori connessioni, più facilità nel reperire personale con skill nel settore del digital e della moda: in Umbria sono pochi e puntano a lavorare per marchi globali come Brunello Cucinelli o Luisa Spagnoli“. Non che NoHow abbia niente da invidiare, visto che NoHow fattura dieci milioni di euro l’anno, ha un e-commerce multimarca, crea 700 pezzi l’anno disegnati da tre stilisti su imput del capo azienda.

Mariano Di Vaio: “Devo tutto a mia moglie Eleonora, non è gelosa neanche di J.Lo”

Non manca un’accenno all’emergenza Coronavirus e alla famiglia: “In quarantena non ho disegnato molto: gioco con i miei figli, faccio un po’ di sport in casa e mi annoio, come tutti. Con mia moglie Eleonora c’è estrema complicità tra noi e devo tutto a lei: se non fosse stato per Eleonora, avrei fatto la metà delle cose. Io sono un sedentario, lei mi spinge a mettermi in gioco“.

E non è stata neanche gelosa di Jennifer Lopez: “Ero a Los Angeles al compleanno di Olivier Rousteing, lo stilista di Balmain. L’ho vista seduta in un angolo, mi sono avvicinato per conoscerla e lei mi ha preceduto: «Mario!». Ha sbagliato nome ma sapeva di me: mi aveva scelto per partecipare a un suo videoclip, ma sei mesi prima litigai con la mia agenzia italiana e persi il contatto. La foto con JLo finì sui siti di gossip di tutto il mondo.Con Eleonora ci abbiamo riso su“.