Una vita sempre attiva e “voler bene a tutti”, questa è la ricetta che ha portato nonna Maria Biccheri, cittadina di Montone, alle 100 candeline.
Il borgo arietano da ieri (domenica 17 gennaio) ha una nuova centenaria, nelle cui parole risuonano quei sani valori di un tempo e la capacità di mettersi in gioco senza mai arrendersi, che oggi costituiscono le fondamenta per una vita ben riuscita.
Un traguardo importante che anche il sindaco di Montone Mirco Rinaldi, e il suo vice Roberta Rosini, hanno voluto celebrare, in modo ristretto e nel rispetto delle norme anti Covid, nella sala consiliare del Comune, consegnando una targa ricordo e un mazzo di fiori all’arzilla nonnina.
Nata il 17 gennaio 1921, Maria Biccheri è cresciuta in un piccolo podere nei pressi di Pietralunga, all’interno di una famiglia numerosa con ben dieci figli.
“Fin da piccola – racconta Maria – ho dovuto adattarmi alla vita di campagna trascorrendo poche giornate a scuola e molte nei campi a parare il gregge di pecore al pascolo. La morte di mia madre, quando avevo solo 8 anni, mi costrinse a crescere in fretta, dovevo accudire le sorelle più piccole e occuparmi della casa, dato che mio padre, una persona molto affettuosa, lavorava molto per provvedere alle necessità della famiglia”.
Nonna Maria arriva a Montone dopo il matrimonio con Arduino, dal quale ha avuto due figli, Giuseppe e Dina. Una donna forte e tenace, che si è sempre dedicata alla famiglia e al lavoro, svolto non solo nelle vicinanze del paese, ma per un limitato periodo anche in Francia per la raccolta stagionale nei campi.
“La perdita prematura di mio figlio quando aveva solo 33 anni – continua la dolce nonna – mi ha fatto soffrire molto, è stato solo il grande amore per i miei nipoti Michela, Valentina e Cristian che mi ha fatto comunque andare avanti. Mi sono occupata di Michela sin da quando era piccolissima, viveva in casa con me e mi ha aiutato a superare la mia solitudine. Una grande fortuna è stata quella di veder nascere e crescere le mie pronipoti: Elisa, Giulia, Emma e Matilde. Oggi per mantenermi in salute prego il buon Dio, mangio un po’ di tutto, faccio tante passeggiate e gioco a carte con la mia badante Elena, che mi accudisce ogni giorno con tanto amore”.