Fra pochi giorni scadranno i termini (salvo proroghe) del concordato preventivo aperto davanti al tribunale di Spoleto, ma per Maran e R&S, le aziende del gruppo spoletino operativo nel settore call center e recupero crediti tutto tace. Ed è silenzio anche dopo le richieste di incontro avanzate dai sindacati che per questo oggi hanno quindi proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori.
Tre mesi fa gli ultimi annunci sulle aziende straniere interessate all’acquisizione del gruppo Maran, come la svedese Hoist e la francese Dso. Il closing dell’operazione sembrava vicino, anche se i tempi inizialmente previsti si erano allungati. Poi il silenzio, mentre il tempo stringe. E così oggi sono tornati ad alzare la voce i sindacati.
In una lettera alle direzioni di Maran spa e R&S srl, Simona Gola, Cristina Taborro e Paolo Pierantoni (Fisascat, Filcams e Uilcom) evidenziano infatti che “a poco più di 2 settimane dal termine del concordato, duole segnalare che le oo.ss. non hanno ricevuto vs. risposte alla richiesta di incontro presentata in data 2 luglio 2018. Lo stato di enorme ansia dei lavoratori obbliga le oo.ss. a denunciare le totali e preoccupanti assenze sugli sviluppi delle trattative da parte dell’azienda, ricordando che ad oggi neanche sono stati forniti presupposti alla nostra del 27.02.2018 nella quale venivano richieste le ‘garanzie’ prima del closing per l’acquisizione dell’azienda.
Con la presente – scrivono quindi i sindacati di categoria – le oo.ss. dichiarano lo stato di agitazione ed in assenza di convocazione entro le prossime 48 ore, comunicano che per il giorno martedì 10 luglio dalle ore 10 alle ore 19 si indirà un’assemblea sindacale permanente unitamente ad una conferenza stampa davanti ai locali dell’azienda”.