Sede solo a Spoleto, con la chiusura di quella di Catanzano e lavoratori trasferiti dalla Calabria all’Umbria, con poco meno di una cinquantina di dipendenti calabresi licenziati ed oltre un centinaio a Spoleto. E’ quanto sarebbe contenuto nel piano industriale della nuova Maran, vale a dire la newco fondata dalla società svedese Hoist per l’affitto (almeno inizialmente) del ramo d’azienda della Maran spa e della R&S di Spoleto.
A confermare l’accordo raggiunto tra la nuova società che fa capo alla multinazionale svedese ed il Gruppo Maran è l’amministratore delegato di quest’ultimo, Andrea Marzapane (nella foto), che era stato nominato ad inizio anno proprio per occuparsi delle procedure di vendita della società. Un closing i cui tempi si sono dilatati rispetto al timing che era stato previsto, ma avvenuto entro il perimetro dei tempi della richiesta di ammissione al concordato preventivo che era stata presentata davanti al Tribunale di Spoleto il 23 gennaio scorso. “Questa mattina (venerdì, ndr) abbiamo portato in Tribunale il piano del concordato, entro i termini, che scadevano proprio oggi” spiega Marzapane a Tuttoggi.info.
Dopo la presentazione dell’istanza, infatti, era previsto che entro il 20 luglio dovesse essere depositato il piano concordatario. Cosa che, dopo la firma dell’accordo avvenuta mercoledì, è stata fatta proprio venerdì mattina. Ora i giudici dovranno valutare le carte e pronunciarsi sull’ammissione del concordato, ma il più sembra essere stato fatto, individuando un partner e superando la delicata fase delle trattative.
“La prossima settimana, come già annunciato dai sindacati, avremo con loro un incontro in Comune” prosegue l’amministratore delegato di Maran. Che vuole fare chiarezza sulle voci che si stanno rincorrendo nelle ultime ore in merito ad una fantomatica proposta di acquisizione del gruppo spoletino attivo nel recupero crediti con maggiori garanzie per i dipendenti. “Stanno girando voci totalmente infondate – evidenzia Andrea Marzapane – non abbiamo ricevuto al momento nessuna proposta di alcun tipo. Per altro, qualunque ne dovesse pervenire dovrà essere inserita nel perimetro del concordato”. Ma la Maran si riserva possibili azioni a sua tutela: “questo tipo di notizie – osserva l’ad – mettono in subbuglio l’ambiente lavorativo che invece ha risposto in maniera professionale e responsabile a fronte delle notizie non positive delle ultime ore. Tali voci cercano di destabilizzare la situazione”.