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Manufattu in situ, presentati i lavori conclusivi dei giovani partecipanti al workshop (Guarda, foto)

Maria Angela Bacchettoni

Si è conclusa nella serata di ieri la 5a edizione di “manufattu in situ”, un progetto ideato da Viaindustriae nel Parco per l'Arte, in Cancelli di Foligno, a cura di Emanuele De Donno, con il patrocinio e il contributo dell’assessorato alla cultura del Comune di Foligno ed in collaborazione con Comunanza Agraria di Cancelli, GRass network, Careof DOCVA, Festarch festival internazionale di architettura Perugia, Accademia Carrara di Belle arti di Bergamo e Palazzo Lucarini Contemporary, assieme allo sponsor tecnico Ediltecnica, Azienda Agraria Scacciadiavoli.
Il workshop di 8 giorni, rivolto a giovani artisti/studenti laureandi, neo-laureati in arti visive e architettura o cultori della materia, ha visto quest'anno la partecipazione del collettivo A Constructed World in qualità di visiting professor: il gruppo di artisti, composto da Jacqueline Riva and Geoff Lowe, è di origine australiana ma ha base a Parigi e lavora in modo collaborativo con il pubblico ed altri artisti, realizzando installazioni che incorporano eventi, performance, video, disegno, grafica, suono e pubblicazioni.
Fra il 24 ed il 31 luglio 15 ragazzi hanno ripensato il territorio, elaborando idee progettuali sul paesaggio, interventi artistici e spunti di riflessione sul rapporto fra uomo e natura.
A fare da cornice a questa iniziativa è stato lo splendido scenario di Cancelli, protagonista già dagli anni '80 di un progetto fra arte, paesaggio e natura. Il celebre artista statunitense Sol Lewitt aveva già realizzato nella piccola frazione un'opera, intervenendo sulla facciata di un'abitazione con un grande sole bianco.
Giacomo Barni, Alessandro Brighetti, Chiarastella Campanelli, Pamela Del Pianta, Cecilia Divizia, Andrea Lulli, Matteo Maino, Roberto Marchese, Claudia Olendrowicz, Neal Perruffo, Sergio Racanati, Giuseppe Scandurra, Emanuele Serafini, Simone Tormento e Fabio Uda, sono stati i partecipanti al workshop, provenienti da tutta Italia, che hanno presentato le proprie produzioni durante la giornata conclusiva di domenica. Performance, installazioni, letture, interventi grafici e concettuali, ispirati dalle suggestioni del luogo e dal rapporto profondo che i ragazzi hanno stabilito con la storia, gli abitanti e la conformazione dei paesaggi che li hanno ospitati per una settimana.
Il risultato è uno studio antropologico, sociale e geologico del territorio, che contamina l'arte arricchendola di nuove prospettive.
Dai lavori presentati, di fronte alle molte persone intervenute all'evento, parlano di voci del passato, conoscenza della natura, antiche paure, ma anche salvaguardia dell'ambiente e progetti per dare nuova vita al territorio di Cancelli. Non sono mancati momenti di ironia e risate.
Un progetto importante, portato avanti dall'associazione Viaindustriae con passione e tenacia, che anno dopo anno mostra i suoi frutti, facendo crescere sia i giovani partecipanti che gli abitanti del luogo. Si pone anche l'attenzione sul progressivo spopolamento ed abbandono delle montagne che, in assenza di iniziative a riguardo, determinerà la morte di posti significativi, carichi di storia e cultura.

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