Manufatto in situ è una residenza d’artista curata da viandustriae che ha operato per 10 anni in vari contesti a partire dal Parco dell’Arte in Cancelli (Val Menotre, Foligno città e zona industriale, Perugia Orti San Pietro, Museo Storia Naturale di Casalina, Isola Maggiore del Trasimeno) con un laboratorio dedicato al paesaggio, un programma di intervento e ricerca su arte, architettura e natura.
Basata su una pratica “in sito” quindi specifica e peculiare, l’indagine, con l’occasione della mostra, allarga il campo dialogando con altri luoghi dell’impegno artistico, per una dimensione totale ed eterodossa del paesaggio “umano”.
presso CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno, è infatti organizzata in 10 tavoli tematici (architettura ad arte, sculture in città, spazio dell’immagine, paesaggio responsabile, paesaggio nomade, paesaggio domestico, difesa della natura, paesaggio politico, paesaggio sonoro, post-paesaggio) che presentano i documenti-contributi di 10 paesaggi umbri, territori di esperienze “estetiche” di sperimentazione di arte ambientata (Villaggio Matteotti Terni, Spoleto ‘62/’80, Lo Spazio dell’Immagine ‘67, Opera Perugia, Biennale Scultura Gubbio, Gavina spa, Parco per l’Arte Cancelli, Fonoteca Regionale Oreste Trotta, Orto sociale e Botanico di San Pietro Perugia, Museo Storia Naturale di Casalina, Viaggiatori sulla Flaminia) e 10 paesaggi paralleli “compatibili” che allargano l’analisi a realtà importanti italiane ed internazionali selezionare per analogie e comune ricerca nel contesto (Parco Arte Vivente Torino, Volterra ’73, Como ‘69, Diogene Torino – Progetto Oreste – Neon campobase Bologna, Cittadellarte Biella, Archivio Arte Util, Bolognano ’84, Radio Papesse, Flash Art, Black Market International). A fare da snodo centrale della mostra “La bottega di Sol” vero e proprio laboratorio delle “forme complesse” che testimonia il rapporto forte ed integrato che l’artista americano Sol Lewitt aveva con il territorio umbro sia in termine visuale-morfologico che costruttivo.
Il loro lavoro è un manufatto in sito, che avvicina la forma all’architettura, natura integrata, struttura-azione ambientale, manifesto sociale e scultura vitale. Si trattano nel percorso di mostra quindi dal progetto architettonico urbanistico partecipato, alla conservazione attiva ambientale di musei e teatri a scala urbana, ai parchi d’arte tematici, agli orti urbani, ai giardini d’arte e di scultura, alle pratiche “eversive plastiche” nello spazio pubblico, sino alla land art, la performance e le azioni nel territorio che si trasformano in paesaggio vivente.
La struttura della mostra, di carattere “documentario”, è anche osservatorio in corso, concepita per essere integrata nel periodo espositivo, aperta ad integrazioni, osservazioni, correzioni, corruzioni del visitatore. La disposizione ad “inventario” propone la coesistenza e l’intersezione di diversi luoghi sensibili e nuove letture sul rapporto arte e paesaggio (“immaginari”). Le 10 sezioni in forma di tavolo, intese in continuità con le pareti contigue, ospiteranno documentazione, opere-documento, tracce di lavoro, ephemera, scritti, libri d’artista, fotografie, disegni, poster, stampe, manifesti politici e video d’artista.
Nel corso della mostra si ospiteranno eventi di approfondimento e performancein grado di potenziare ed animare i vari tavoli culturali.