Con il decreto legge adottato il 31 ottobre dal Consiglio dei Ministri, abbiamo scampato il pericolo di un’aggregazione del Comune di Foligno alla Provincia di Terni, ormai sostanzialmente soppressa. Si tratta di un risultato senz’altro positivo e riguardo al quale esprimiamo soddisfazione. Una parte della sinistra Umbra, per demagogia o per insipienza, ancora coltiva il disegno di proporre, per via ordinaria, ai sensi dell’art. 133 della Costituzione, l’istituzione in Umbria di una nuova provincia: guarda caso, dovrebbe avere come capoluogo Terni ed estendersi sino a Foligno, così da raggiungere il numero minimo di abitanti prescritto dalle recenti leggi. Non è una barzelletta, ma è quello che molti ancora auspicano e a cui il centro-destra folignate continuerà con determinazione ad opporsi. Un’annessione di Foligno a Terni sarebbe stata e sarebbe contraria ad ogni logica e non merita nemmeno di esser commentata. Ma non vogliamo nemmeno la subordinazione a Perugia, autoritariamente imposta dai re sabaudi, ma del tutto estranea alla storia e ai sentimenti delle nostre popolazioni. Si tratta, comunque, di un asservimento che ha sempre penalizzato Foligno, sul piano idrico, ferroviario, stradale, aeroportuale, universitario e più in generale economico. Non vogliamo essere svenduti né a Perugia ne a Terni. Vogliamo la soppressione di tutte le province, che costituiscono un appesantimento burocratico, enormemente costoso e ormai privo di qualsiasi utilità per i cittadini, specie in una piccola regione come la nostra. In concreto, le province umbre sono servite soltanto a creare poltrone e affari per il centro-sinistra e i suoi fiancheggiatori. Già alla fine degli anni 60 del secolo scorso, nel prospettare la prossima creazione delle regioni, tutti gli studiosi di Diritto Costituzionale davano per scontata la contestuale eliminazione delle province. Invece abbiamo istituito le regioni e conservato le province, con conseguente enorme crescita della spesa pubblica e i risultati economici che oggi vediamo. Il Governo Monti, abolendo la provincia di Terni, ha fatto un primo timido passo verso la riduzione del numero province. Non è molto, ma è qualcosa. Il centro destra-folignate si impegnerà con ogni mezzo perché il percorso venga completato, con la soppressione della provincia di Perugia e il trasferimento ai comuni delle sue residue competenze. Anche Foligno, in particolare, riconquisterà così un’ulteriore quota della sua indipendenza.