La protesta dei Sindaci non si placa: questa mattina si è tenuto l’incontro tra i primi cittadini umbri, i membri dell’ANCI e le parti sociali. Ha aperto la discussione il Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, il quale si è dichiarato capo fila della protesta diffusa a livello nazionale, aperta alla contrattazione e decisa ad affrontare l’annosa questione sui costi della politica. Un’affermazione però che, ha chiarito Boccali, non vuole essere farcita di retorica. La manifestazione si svolge in concomitanza con altre iniziative promosse dall’ANCI e dalle regioni: i Sindaci dei Comuni hanno consegnato simbolicamente ai prefetti le liste dell’anagrafe, per dimostrare che gli enti locali affrontano dei costi per i quali non usufruiscono di copertura di base; mentre le Regioni consegnano oggi i contratti dei lavoratori del trasporto su ferro, programma che già ieri la Presidente Catiuscia Marini aveva anticipato durante l'assemblea di Confindustria Perugia. La manovra è dunque “sbagliata e depressiva”, ha affermato il Sindaco di Perugia. Ma il governo non deve andare a casa, bensì modificare la manovra, riattivando la bicameralina. Boccali si è detto favorevole ad eliminare la sovrapposizione delle competenze, a riordinare e semplificare le istituzioni. Una battaglia dunque per tutti: per le imprese, per le parti sociali, per le istituzioni e per i cittadini. E’ poi ritornato sulla questione dei costi della politica, ricordando che le mensilità per i Sindaci dei comuni più grossi ammonta a 2.200 euro (per 12 mesi), fino a dimezzarsi per Sindaci ed Assessori dei comuni più piccoli. “Sotto i nostri comuni non ci sono flotte di auto blu”, ha continuato Boccali, sottolineando come i veri tagli dovrebbero colpire rappresentanti ministeriali e dell’autority. Un invito dunque alla sobrietà assoluta, per tutte le poltrone. A seguire gli interventi degli altri Sindaci e dei rappresentanti delle parti sociali: a prendere la parola Stefano Bigaroni, Sindaco di Narni e Vice Presidente ANCI, secondo il quale c’è necessità di migliorare lo stato dei servizi in un’ottica di maggiore sviluppo, ma anche di prestare attenzione non solo ai costi della politica, bensì alle ben più alte spese della burocrazia. Bigaroni ha ricordato che solo il 50% della gettito pubblico spetta all’apparato amministrativo, di cui il 10/15% alle municipalità. Un accenno del Sindaco di Narni è andato anche alle piccole e medie imprese, difese poi anche dal Presidente della Confesercenti, e da Carlo di Somma per il Forum Regionale del terzo settore, il quale ha detto a gran voce che “questo modello di welfare non ci piace, come non ci piace il Family Help regionale”. A seguito c’è stato un piccolo scontro verbale riguardante l’art. 8 della manovra tra il segretario CGIL Umbria Mario Bravi e il Segretario CISL Umbria Ulderico Sbarra. È intervenuto anche il Sindaco di Marsciano Alfio Todini, il quale ha ricordato quanto il debito pubblico pesi sui cittadini. “Nella battaglia siamo stati troppo soli, senza sindacati e mondo economico”, ha detto Todini, anche a fronte degli investimenti pubblici calati del 25% per il 2011, che per il 2012 si dimezzeranno. “Dovremmo cercare di stare un po’ al merito. Quello che ci aspetta nei mesi prossimi è il rischio che salti qualunque elemento di coesione sociale” ha concluso il Sindaco di Marsciano. L’invito è dunque quello di non limitarsi a piangere per i tagli della manovra, ma di investire nei servizi e nella formazione per la qualità sociale.
“La mobilitazione non si può ritenere conclusa- ha affermato alla fine Wladimiro Boccali- anche se la manovra è stata approvata ieri.”
(AleChi)
Foto di Stefano Dottori