“Non avevamo alternativa alla riconsegna nelle mani del Governo dei contratti che ogni Regione ha stipulato con Trenitalia per il trasporto ferroviario regionale: a causa della drastica riduzione del Fondo nazionale, alle Regioni sarà infatti impossibile onorare gli impegni finanziari assunti per lo svolgimento del servizio”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, che questo pomeriggio a Roma, insieme agli altri Presidenti di Regione, ha riconsegnato al ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto il contratto sottoscritto dalla Regione Umbria con Trenitalia nel 2010 e che la impegna fino al 2014, per un importo annuo di circa 40 milioni di euro.
“La nostra decisione – sottolinea la presidente – è stata motivata non solo dalla impossibilità di poter continuare a garantire un fondamentale servizio ai cittadini, in particolare a lavoratori, studenti e pendolari, ma anche da un punto di vista strettamente giuridico. La funzione, infatti, della gestione del trasporto pubblico locale, su ferro come su gomma, è stata delegata dallo Stato alle Regioni con una specifica legge che prevede a carico dello Stato la copertura finanziaria dei costi. È evidente che se lo Stato non garantisce queste risorse, per le Regioni è impossibile farvi fronte”.
“Come ho già avuto modo di dire, la questione del trasporto pubblico locale – ribadisce – sarà una vera emergenza per il 2012 che riguarderà i cittadini così come le imprese fornitrici ed appaltanti di servizi. A fronte di un fabbisogno finanziario che per il 2010 è stato a livello nazionale di 1,9 miliardi, la previsione contenuta nella manovra è inferiore ai 500 milioni, con un taglio di oltre il 75% delle risorse necessarie, mentre non sono ancora arrivati i fondi promessi con formali impegni del Governo”.
Per l’Umbria, “considerando i flussi dei pendolari verso Roma, Firenze, le Marche, da Terni verso Foligno e Perugia o ancora dall’area del Trasimeno verso Foligno e il capoluogo, il taglio delle risorse danneggerà migliaia e migliaia di utenti ai quali sarà negato o pregiudicato l’utilizzo del trasporto ferroviario locale”.
“Vorrei altresì sottolineare come un tale servizio, indirizzato soprattutto a lavoratori e studenti – rileva la presidente Marini -, non può avere una sostenibilità di mercato senza ricorrere alla spesa pubblica. Dunque, visto che le Regioni svolgono il trasporto ferroviario per conto dello Stato e che lo Stato ci sottrae i fondi, non avevamo altra scelta se non riconsegnare l’insieme dei contratti di trasporto al Governo”.
“Auspichiamo vivamente – dice la presidente della Regione Umbria – che al più presto il Governo si attivi per scongiurare questa drammatica emergenza. Il ministro Fitto oggi ci ha comunicato che è intenzione del Governo aprire un tavolo sulle questioni del trasporto pubblico locale. Deve essere chiaro, però, che a questo punto da parte del Governo ci attendiamo risposte concrete. Purtroppo, in questo ultimo anno, il Governo ha scelto una via unilaterale nella definizione delle diverse manovre finanziarie. Ciò ha prodotto un conflitto istituzionale che noi non vogliamo. Come Regioni – conclude -, continuiamo a essere disponibili a fare la nostra parte e a volerci confrontarci per ricercare insieme adeguate soluzioni”.
Nel corso della conferenza stampa congiunta di Regioni, “Upi” (Unione delle Province) e “Anci” (Associazione nazionale dei Comuni) che si è svoltasi dopo la riconsegna dei contratti del trasporto ferroviario locale, è stato annunciato che il 23 settembre la città di Perugia ospiterà una iniziativa congiunta di Regioni, Province e Comuni d’Italia per rendere evidenti le pesantissime conseguenze dell’ultima manovra finanziaria.