Perugia

Manifesti, strappati o nell’ufficio pubblico: gli hoolingans della campagna elettorale

Se i cinque candidati a sindaco che si contendono la fascia a Perugia hanno tutto sommato mostrato fairplay tra loro (a parte rari scontri, come quello tra Caponi e Ferdinandi negli studi di Umbria Tv), non si può dire sempre lo stesso delle loro tifoserie. Tra le quali, in alcuni casi, compaiono dei veri e propri hoolingans della campagna elettorale.

I social sono il terreno prediletto dei facinorosi da elezione, ma quest’anno, tanto evidentemente è sentita la partita elettorale, sono tornati al centro dell’attenzione persino i manifesti cartacei, che si credevano ormai superati.

In diversi punti della città è stato strappato non solo il sorriso, ma tutto il volto di Vittoria Ferdinandi che campeggiava sui manifesti del centrosinistra. Gesto grave, ma che purtroppo non rappresenta una novità a Perugia, dove in passato sono volate anche botte nei pressi degli spazi delle affissioni.

Piuttosto anomalo, invece, che il “sorriso” con cui Ferdinandi invita a votarla sia ricomparso sulla porta di un ufficio della Provincia di Perugia, sulla cui targhetta c’è il nome dell’inquilino, un responsabile per giunta. A immortalarlo il consigliere provinciale della Lega Giovanni Dominici, che sottolinea come a due passi ci siano gli uffici della presidente Proietti e degli apicali tecnici della Provincia. Insomma, strano che non abbiano visto quel volantino, il cui rosso spicca sulla porta blu scuro. Tra l’altro pare che quel volantino sia lì da diverso tempo.

Di “santini” negli uffici pubblici prima delle elezioni ne sono stati tradizionalmente distribuiti tanti, ma addirittura esporli a mo’ di “edicola sacra” appare proprio sconveniente, oltre che contrario alle regole.

 “La sinistra utilizza a proprio piacimento i locali della Provincia di Perugia in barba ad ogni regolamento vigente sul divieto di propaganda elettorale da parte delle pubbliche amministrazioni nell’ambito di elezioni amministrative locali”, spiega Dominici. Che chiede un intervento della presidente della Provincia per la rimozione immediata del volantino e soprattutto di avviare le dovute indagini per risalire al responsabile e sanzionarlo. Perché in teoria, ad affiggere quel volantino potrebbe essere stato anche qualcuno diverso dall’inquilino dell’ufficio in questione, un po’ come si fa con lo scherzo del cartello attaccato sulle spalle. Solo che ora siamo in campagna elettorale e certi scherzi (o “furbizie”, se intenzionali) rischiano di essere pagate a caro prezzo.

Dominici intende comunque andare a fondo di questa vicenda. Contattato da Tuttoggi, ha annunciato una lettera al dirimpettaio prefetto di Perugia e al ministro dell’Interno.

E manca ancora più di una settimana all’attesissimo silenzio elettorale (che verrà puntualmente disatteso).