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Maneggio armi da fuoco, così cambiano le regole per l’idoneità

Maneggio delle armi da fuoco corte e lunghe, così sono cambiate dal 1° gennaio le regole per il rilascio dei diplomi di idoneità all’uso. Col nuovo anno, infatti, per l’abilitazione all’uso delle armi – sia per uso sportivo, caccia o difesa personale – occorre sostenere un esame, su un manuale di una sessantina di pagine. Contenenti nozioni sulle norme di sicurezza, le legge principali che l’utilizzatore è tenuto a conoscere, ma anche la nomenclatura, il funzionamento e la corretta manutenzione delle varie armi. Ad esempio, nel manuale predisposto dall’Unione italiana tiro a segno, si tratta in particolare il funzionamento di pistola semiautomatica, revolver, fucile a pompa, carabina, fucili di diverso calibro.

Una procedura che, nell’ottica di aumentare la sicurezza nell’uso delle armi da fuoco, richiede uno studio delle norme teoriche, oltre alla pratica nei poligoni di tiro. Una procedura che ovviamente si aggiunge a quelle tradizionali per il rilascio del porto d’armi per la caccia e la sicurezza personale.

Anche con la richiesta di prepararsi su conoscenze tecniche di una certa complessità, come la balistica.

Le parti finali del manuale riguardano poi le regole per la corretta manutenzione delle armi ed i possibili incidenti che si possono evitare, con gli accorgimenti da seguire per evitarli.