“Pare che lo scandalo Sanitopoli abbia compromesso la capacità organizzativa e attrattiva dell’ospedale di Città di Castello. Uno dei problemi più evidenti è quello relativo alla carenza di personale infermieristico, OSS e medico-ortopedico”. Ad affermarlo è il consigliere regionale della Lega Valerio Mancini, secondo il quale “è inammissibile che infermieri di pronto soccorso e medici vengano dall’ospedale di Castiglione del Lago”.
Bisogna intervenire affinché la mobilità interna venga predisposta attraverso un bando pubblico nell’albo dell’azienda ospedaliera, cosicché, rispettando i criteri di anzianità, al personale infermieristico e OSS sia riconosciuta la mobilità interna al presidio tifernate o, quantomeno, all’interno della stessa Usl
“Un’altra problematica che ci impegneremo a risolvere, – aggiunge Mancini – intervenendo a livello regionale, è quella legata alla pronta reperibilità
degli infermieri, perché è assurdo che essa gravi sugli operatori come
fattore di programmazione di lavoro. La pronta reperibilità deve essere
stabilita attraverso un accordo sindacale serio, che tuteli le esigenze del
personale. Quella che si verifica attualmente è una pronta
reperibilità selvaggia, non regolamentata, e si esercita una pressione
indebita sul personale infermieristico, perché a fronte di turni di lavoro massacranti, non sono certo ‘incentivi’ dai 4 ai 20 euro a stimolare il personale ad aderire a questa pratica, tra l’altro priva degli accordi interni”.
“Il presidio ospedaliero di Città di Castello – ricorda Mancini – è una risorsa indispensabile non solo per l’Umbria, ma anche per le regioni limitrofe. Nei giorni scorsi ho interloquito con l’assessore Luca Coletto, al quale ho sottoposto molteplici problematiche della nostra regione, dalle quali emerge chiaramente che, a fronte di un personale medico sanitario di grande qualità professionale e umana, vi sono però grandi criticità organizzative imputabili alle direzioni sanitarie del passato. Vantiamo eccellenze che dobbiamo tutelare e valorizzare – conclude – e in questa nuova era per la nostra Regione riusciremo finalmente a scardinare il vecchio sistema e dare nuova linfa alla sanità umbra, mettendo il merito al primo posto”.