"Poca convinzione a livello regionale e locale su un'alleanza più vasta per mettere in difficoltà la destra"
A poco più di 5 mesi dalle elezioni in cui i perugini saranno chiamati a scegliere il sindaco il Partito democratico cittadino perde il suo segretario. Sauro Cristofani, come era trapelato nei giorni scorsi, lascia il suo incarico di guida dell’unione comunale del partito. Lo fa senza sbattere la porta e continuando ad assicurare il proprio impegno per il Pd. Ma indicando chiaramente i dissidi che hanno portato a questa decisione.
Pur senza fare il nome di Vittoria Ferdinandi, la giovane responsabile del ristorante inclusivo Numero Zero sulla quale il centrosinistra ha deciso di puntare per contrastare la candidata del centrodestra, l’assessore di Fratelli d’Italia Margherita Scoccia.
Cristofani, esponente dell’area moderata del Pd, ha provato in queste settimane ad allargare verso il centro la coalizione, apparsa molto spostata a sinistra, sull’asse Pd – M5s. Provando anche ad insinuarsi nella spaccatura interna a Progetto Perugia. Inutilmente.
Il mancato ampliamento al centro
E allora, ecco le dimissioni di Cristofani, rassegnate con una appassionata lettera indirizzata ai componenti dell’Assemblea del partito, in cui spiega le sue ragioni.
“La volontà di fare tutto quanto il possibile per contrastare la destra, per mettere in difficoltà la maggioranza che attualmente governa il comune e per costruire un’alleanza di forze e cittadini capace di suscitare un’alternativa di governo a Perugia, ci ha guidato in questi mesi – ricorda – sia nella ricognizione dei contenuti di un’alternativa di governo, sia nella costruzione di uno schieramento ampio che possa sostenerla. La coalizione di centrosinistra presentata di recente al 110 Caffè di Perugia con lo slogan efficace ‘Un Patto Avanti’ è stato, appunto, il primo passo, di successo, per costruire un percorso più ampio, la base da cui partire per costruire un’alleanza più vasta, articolata e competitiva nella quale possano confluire forze politiche e civiche, in particolare quelle più moderate, che difficilmente possono riconoscersi nel centrosinistra in quanto tale e che forse possono risultare essenziali per vincere questa sfida. Un’alleanza più vasta per la città quindi e non un tavolo alternativo al centrosinistra che rimane il nostro riferimento”.
Dissidi con il livello regionale e locale
Una strategia sulla quale però Cristofani non si è trovato in linea nel confronto con il segretario regionale Bori, ma anche con alcune correnti perugine del partito. “Su questa prospettiva, anche concordata in più occasioni con la direzione regionale e nazionale del nostro partito – scrive infatti Cristofani – ho però avvertito a livello regionale e locale incertezze e poca convinzione“.
Da qui la scelta di fare spazio ad altri: “Data la necessità di scelte e soluzioni rapide per dare impulso alla nostra campagna elettorale, penso quindi che sia più giusto da parte mia lasciare la guida dell’unione comunale a chi, meglio di me e con più energia di quella che io posso dare, sappia condurla secondo le decisioni dagli organismi dirigenti del partito e della coalizione”.
“Resta fermo – chiarisce però l’ormai ex segretario del Pd perugino – il mio sostegno al Pd di Perugia, alla campagna elettorale del centrosinistra e l’impegno a fare il possibile per sconfiggere la destra nella nostra città e nel paese. E resta ferma la speranza di poter cogliere un successo decisivo per il futuro di Perugia. Ringrazio tutti – conclude Cristofani – per la collaborazione e il sostegno che mi avete dato in questi anni, ma ora è il momento delle decisioni rapide e dell’impegno incombente nella campagna elettorale”.