(Adnkronos) - Bagno fatale nella tarda serata di ieri per il direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci, morto a 65 anni. "Stanotte il nostro amatissimo Vito è improvvisamente salito in cielo proprio come ha vissuto, con la leggerezza e la gioia di vivere che lo rendevano unico. Ha deciso di andarsene nel mare che amava tanto, nella terra per cui ha lottato, fino all’ultimo giorno", scrive la famiglia sul profilo Facebook del medico dove si annuncia che le esequie si terranno domani nella Cattedrale di Bitonto.
Procacci, noto professionista, nell'ottobre 2023 aveva scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto una multa di 27mila euro (poi sospesa) per 'l'eccessivo lavoro' durante l'emergenza Covid. "Senza se e senza ma - scriveva Procacci nella lettera a Mattarella - abbiamo lavorato, dando il massimo, come ancora facciamo, con situazioni che hanno scavato solchi profondi sui nostri corpi e sulle nostre anime. Da professionisti, con responsabilità e con il Giuramento di Ippocrate dentro il cuore. Tutti i cittadini che sono stati e sono accolti, soccorsi, trattati dovrebbero ribellarsi e solidarizzare indignati con gli operatori sanitari!".
(Adnkronos) – Bagno fatale nella tarda serata di ieri per il direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci, morto a 65 anni. “Stanotte il nostro amatissimo Vito è improvvisamente salito in cielo proprio come ha vissuto, con la leggerezza e la gioia di vivere che lo rendevano unico. Ha deciso di andarsene nel mare che amava tanto, nella terra per cui ha lottato, fino all’ultimo giorno”, scrive la famiglia sul profilo Facebook del medico dove si annuncia che le esequie si terranno domani nella Cattedrale di Bitonto.
Procacci, noto professionista, nell’ottobre 2023 aveva scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto una multa di 27mila euro (poi sospesa) per ‘l’eccessivo lavoro’ durante l’emergenza Covid. “Senza se e senza ma – scriveva Procacci nella lettera a Mattarella – abbiamo lavorato, dando il massimo, come ancora facciamo, con situazioni che hanno scavato solchi profondi sui nostri corpi e sulle nostre anime. Da professionisti, con responsabilità e con il Giuramento di Ippocrate dentro il cuore. Tutti i cittadini che sono stati e sono accolti, soccorsi, trattati dovrebbero ribellarsi e solidarizzare indignati con gli operatori sanitari!”.