La malavita si sta infiltrando nel tessuto sociale di Spoleto. La grave denuncia arriva direttamente dal primo cittadino e magistrato di Cassazione Umberto De Augustinis che l’ha riferita davanti al Consiglio comunale convocato per l’approvazione del Piano regolatore generale.
Che l’Umbria sia nelle mire delle mafie, specie ndrangheta e camorra, è risaputo già da tempo, come dimostrano le indagini portate avanti sin dai tempi del Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso per non parlare di quelle più recenti del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Ma finora le inchieste hanno quasi sempre riguardato i due capoluoghi di provincia umbri e solo marginalmente qualche centro minore del cuore verde d’Italia.
Di sicuro, almeno finora, non la città del Festival, che pure ospita la Casa di reclusione di Maiano, tra le più importanti e sicure per la detenzione di boss ristretti al 41bis.
La frase di De Augustinis non è arrivata nel corso di un intervento sul tema, bensì per motivare la scelta della riconferma dell’assessore Angelo Loretoni ai lavori pubblici. Ma è bastata per far fare più di un salto sulle poltrone del parlamento cittadino.
Andiamo con ordine per questa due giorni di votazioni sul Prg che vede ancora la Giunta alle prese con la pesante crisi politica che riguarda le forze di maggioranza.
La seduta di ieri si apre con le comunicazioni dei consiglieri.
Le comunicazioni
L’apertura è come sempre destinata alle comunicazioni dei consiglieri. Gianmarco Profili (Alleanza civica) dai banchi dell’opposizione attacca il Municipio per “non aver informato almeno la conferenza dei capigruppo della nomina del nuovo direttore artistico Monique Veaute – dice Profili -, averlo appreso dall’Ansa è un atto grave e scortese dal punto di vista istituzionale verso questo Consiglio. Sarebbe bastato essere informati 10′ prima, non chiediamo molto, solo rispetto per il ruolo di questa Aula. Me la prendo con il Presidente del Consiglio Sandro Cretoni che dopo due anni potrebbe cominciare a svolgere il proprio ruolo”.
Più pesante la critica che viene dalla stessa maggioranza di Fratelli d’Italia: “Esprimiamo il nostro risentimento circa la notizia della nomina del nuovo direttore artistico del Festival dei Due Mondi – dicono il capogruppo Stefano Polinori e il coordinatore locale Rosario Murro – nessuna comunicazione, nessuna condivisione da parte del Sindaco né con la maggioranza né tanto meno con la Città. Serve affiancare al Direttore Artistico un Sovrintendente , un Direttore Generale, una figura che al fianco del Sindaco e della Città dia trasparenza e respiro anche economico alla manifestazione”.
A seguire è Marina Morelli (Forza Italia) che richiama l’attenzione sulla situazione del Parco Chico Mendez, definito il ‘polmone della città’ che meriterebbe una riqualificazione per quanto riguarda la struttura che ospitava la bocciofila.
Carla Erbaioli (Pd) ha invece denunciato, anche con toni aspri, la situazione in cui verso l’Ospedale di Spoleto dove si registra “l’assenza da due mesi del fisiatra, la chiusura della Farmacia interna, la Tac a mezzo servizio, il reparto di cardiologia rimasto aperto solo 5 giorni nell’ultimo mese e l’angiologia che registra la chiusura di sabato”. “Visto che la Lega ha fatto tanta campagna elettorale sull’ospedale, che dice a chiacchiere di avere a cuore i servizi sanitari dico ai colleghi leghisti che si devono attivare e velocemente, perché la situazione è grave”. Parole condivise anche dal collega di maggioranza Mario Mancini (Laboratorio Spoleto).
Ilaria Frascarelli chiede invece al sindaco di spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a ripensare la revoca delle dimissioni dell’assessore Angelo Loretoni.
Spoleto a rischio malavita
E’ il momento di De Augustinis che replica alle osservazioni dei consiglieri: sul Festival afferma che si è dovuto tenere la massima riservatezza per evitare problemi di natura contrattuale; sull’Ospedale che la situazione non è così grave, attesa anche la recente nomina del Primario di medicina, ma che ne parlerà presto con l’assessore regionale Coletto.
L’occasione serve anche per chiarire il reintegro in squadra dell’assessore Angelo Loretoni, dimessosi nei giorni scorsi in aperta polemica con il proprio capogruppo Di Cintio transitato dalla lista Rinnovamento a Fratelli d’Italia.
“Loretoni si è comportato correttamente dando le dimissioni perchè eletto con Rinnovamento” dichiara il Sindaco “si è dimesso perché è rimasto senza gruppo consigliare. Dico però che sul campo si è guadagnato la fiducia di continuare questa esperienza amministrativa sia perché è una persona vicina a tutti, è estremamente popolare e si dà da fare appena c’è un problema con i mezzi a disposizione”.
Poi la frase choc che inquieta il Consiglio: “Non solo, aggiungo che in un momento in cui ci sono preoccupanti segnali di infiltrazioni all’interno di questa città da parte di gruppi che provengono da contesti malavitosi, devo dare atto che mai è stato sfiorato da un sospetto intorno a quello che avrebbe potuto essere un cedimento su questo fronte”.
Dai banchi si alzano i brusii dei consiglieri con Ilaria Frascarelli (Alleanza civica) che, rivolta al presidente dell’assise, dice allarmata “Non si possono sentire queste cose in un consiglio comunale, non si possono sentire!”
“Non voglio essere interrotto da lei, chiaro?, non voglio essere interrotto da lei, parlerà dopo, ha diritto di parola, ora non ce l’ha!” ribatte infuriato De Augustinis che rincalza il concetto: “Stavamo dicendo, (Loretoni, n.d.r.) non è stato neanche sfiorato; questo discorso peraltro è stato anche esaminato all’interno di un Comitato per l’ordine pubblico provinciale e ha trovato tranquillamente unanimità e condivisione, consegue che per me Loretoni resta una persona su cui poter contare e avere fiducia”.
Quali informazioni abbia il primo cittadino e quali gruppi malavitosi stanno “entrando in città” non è dato sapere. Di certo, legando tale allarme alla figura di Loretoni, che ha la delega ai lavori pubblici, si può ipotizzare di organizzazioni criminali specializzate in appalti ed edilizia.
Lo strappo di FdI
Alla ripresa dei lavori tocca a Fd’I fare il punto della situazione. Antonio Di Cintio comunica il passaggio al partito della Meloni e si toglie qualche sassolino dalle scarpe con Rinnovamento: “sono passato da un movimento culturale, come amano definirlo i pochi iscritti, nel quale ho sollecitato azioni per allargare la platea degli iscritti e azioni da intraprendere ma dopo un anno e mezzo ho deciso di passare ad un partito organizzato che si trova nella maggioranza sia del comune che della regione. Certo le reazioni che ciò ha suscitato mi convincono che la decisione è stata giusta…a buon intenditor poche parole” dice con chiaro riferimento ai vertici della fu lista civica.
E’ la volta di Paola Vittoria Santirosi, un passato di simpatizzante del piddì (i dem giurano che ha votato alle primarie di dicembre 2018 per la segreteria regionale che vedeva candidati Bocci e Verini), che transita da Laboratorio ai Fratelli. “La mia decisione scaturisce dal desiderio di far parte di un gruppo politico strutturato, motivato, organizzato con cui portare avanti alcune idee politiche per la crescita della città” dice al microfono sottolineando di “rappresentare un elettorato moderato”.
Al capogruppo Stefano Polinori denunciare lo stallo politico venutosi a creare dopo che il Sindaco ha ritirato le deleghe all’assessore Alessandro Cretoni e alla stessa Santirosi per il loro passaggio a Fd’I.
“Cretoni poteva e doveva rimanere assessore ed invece si è visto ritirare le deleghe a tempo di record solo per aver manifestato la volontà di confluire in Fd’I. Non può essere una motivazione valida, perché fino a quel momento le uniche critiche venivano dalla stessa Forza Italia che lo riteneva troppo accondiscendente alle scelte del sindaco”.
Poi la stilettata al sindaco: “Politicamente è chiara la manifestazione di avversità nei nostri confronti , noi che abbiamo accettato per un anno e mezzo di dare appoggio incondizionato alla maggioranza. Ma nel momento in cui questo ostracismo oltrepassa il buon senso, a malincuore prendiamo atto di non essere graditi soprattutto ora che cresciamo e forse diventiamo scomodi per qualcuno. Il sindaco ribadisce in ogni occasione la vocazione civica ma la realtà lo smentisce nei numeri. Prendiamo atto che questa amministrazione ha dichiarato con i fatti più che con le parole di poter e voler fare a meno del nostro per cui auguriamo un buon prosieguo dei lavori”.
In segno di protesta Polinori abbandona quindi l’aula lasciando i due colleghi così da garantire il numero legale. La linea è chiara: a partire da questo momento Fd’I parteciperà al voto solo per le questioni importanti per la città; per il resto De Augustinis dovrà fare affidamento solo sui voti delle altre coalizioni. Un rischio serio, che si è visto già nelle ultime due votazioni dove le pratiche per il Prg sono passate con il minimo sindacale e che obbligheranno la maggioranza a non disertare i prossimi appuntamenti.
PRG, lunedì di nuovo in aula
L’assise si ritroverà lunedì 17 febbraio per proseguire i lavori di approvazione delle osservazioni al Prg. “Il lavoro che abbiamo compiuto sul PRG è stato guidato dal principio base di procedere ad una diminuzione significativa delle aree edificabili, per preservare la straordinaria componente ambientale del nostro territorio e valorizzarne le aree di assoluto pregio” scrive in una nota l’assessore all’urbanistica Flavoni “le osservazioni presentate dai cittadini sono state classificate secondo varie tipologie: 109 sono le risultanze giudicate accoglibili; 19 quelle accoglibili pazientemente (parzialmente, n.d.r.), 83 quelle non accoglibili, non accoglibili con parere contrario sono 19”.
Il neo assessore Mazzoli
Lunedì potrebbe fare il suo primo ingresso in Sala consiliare il neo assessore alle risorse umane e partecipate, l’avvocato Elisabetta Mazzoli, in quota Forza Italia, chiamata da De Augustinis a sostituire Alessandro Cretoni.
Sul tavolo del sindaco erano arrivati più nominativi: l’asse del consigliere Ugolini sponsorizzava ad esempio il nome dell’avvocato reatino Riziero Angeletti (già noto a Spoleto per il sostegno all’Aspocredit ai tempi della tentata corsa all’acquisizione della Banca Popolare, ma anche del tentato ‘sgambetto’ al Governatore di Bankitalia Visco).
Quello del coordinatore regionale Andrea Romizi e della consigliera Morelli puntava sulla Mazzoli. De Augustinis supera quindi la percentuale minima prevista per le quote rosa che a questo punto si attesta al 50% con 4 donne (Mazzoli, Montioni, Zengoni e Urbani) e 4 uomini (De Augustinis, Loretoni, Flavoni e Zucchelli).
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