Malattia Congo, Oms: "406 casi, più di una patologia può contribuire a morte" - Tuttoggi.info

Malattia Congo, Oms: “406 casi, più di una patologia può contribuire a morte”

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Malattia Congo, Oms: “406 casi, più di una patologia può contribuire a morte”

Lun, 09/12/2024 - 12:03

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(Adnkronos) - Secondo l'Oms è possibile che "più di una malattia stia contribuendo ai casi e ai decessi" in Congo. È quando emerge dalla nuova nota dell'Organizzazione mondiale della Sanità che fa il punto sulla misteriosa malattia presente da settimane nel Paese africano mentre sono in corso esami di laboratorio per determinarne la causa esatta. 

 

Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre 2024, la zona di Panzi - nella provincia di Kwango, nella Repubblica Democratica del Congo - si nono registrati 406 casi di una malattia non diagnosticata con sintomi di febbre, mal di testa, tosse, naso che cola e dolori al corpo. Tutti i casi gravi sono stati segnalati in persone gravemente malnutrite e sono stati registrati 31 decessi.  

 

La maggior parte dei casi segnalati, spiega l'Oms, "riguarda i bambini, in particolare quelli di età inferiore ai cinque anni. L'area è rurale e remota. L'accesso è ulteriormente ostacolato dalla stagione delle piogge in corso. Per raggiungerla da Kinshasa su strada ci vogliono circa 48 ore. Queste difficoltà, unite alla limitatezza della diagnostica nella regione, hanno ritardato l'identificazione della causa principale. Sono state dispiegate squadre di risposta rapida per identificare la causa dell'epidemia e rafforzare la risposta". 

Le squadre, riferisce l'Oms, "stanno raccogliendo campioni per le analisi di laboratorio, fornendo una caratterizzazione clinica più dettagliata dei casi rilevati, indagando sulle dinamiche di trasmissione e cercando attivamente altri casi, sia all'interno delle strutture sanitarie che a livello di comunità. I team stanno anche aiutando a curare i pazienti, a comunicare il rischio e a coinvolgere la comunità".  

Considerando la situazione clinica e i sintomi riportati, e un certo numero di decessi associati, la polmonite acuta, l'influenza, Covid-19, il morbillo e la malaria vengono considerati come potenziali fattori causali, con la malnutrizione come fattore aggiuntivo. La malaria è una malattia comune in quest'area e potrebbe essere causa o concausa di un'infezione. 

 

Al ministero della Salute intanto è in corso una riunione tecnica sulla malattia di origine sconosciuta che circola un Congo, a cui partecipano anche i rappresentanti dell'Istituto superiore di sanità. Ieri un uomo di 50 anni è rientrato in Toscana dal paese africano, dove lavora, con sintomatologia influenzale potenzialmente riconducibile a quelli descritti in Congo ed è stato ricoverato presso l’Ospedale San Luca di Lucca. 

Su caso "è presto per pronunciarsi", evidenzia all'Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, docente d'Igiene dell'Università del Salento. Chiarimenti arriveranno dalle analisi dei campioni di sangue dell'uomo, prelevati dai Nas, che verranno analizzati dall'Istituto Superiore della Sanità, come riferito ieri dal ministero della Salute. Ma "in questi casi non si sa cosa sperare. La situazione più rassicurante sarebbe quella di identificare un virus conosciuto", aggiunge. 

"In caso di esito negativo - continua - la ricerca di un virus sconosciuto da un campione biologico non è affatto semplice. Se si riuscisse, la cattiva notizia sarebbe che c’è un nuovo virus in circolazione con caratteristiche di contagiosità preoccupanti. Sarebbe, nonostante tutto, un risultato molto buono perché si potrebbe fornire subito ai Paesi africani uno strumento per far diagnosi e limitare così il contagio", conclude. 

(Adnkronos) –
Secondo l’Oms è possibile che “più di una malattia stia contribuendo ai casi e ai decessi” in Congo. È quando emerge dalla nuova nota dell’Organizzazione mondiale della Sanità che fa il punto sulla misteriosa malattia presente da settimane nel Paese africano mentre sono in corso esami di laboratorio per determinarne la causa esatta. 

 

Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre 2024, la zona di Panzi – nella provincia di Kwango, nella Repubblica Democratica del Congo – si nono registrati 406 casi di una malattia non diagnosticata con sintomi di febbre, mal di testa, tosse, naso che cola e dolori al corpo. Tutti i casi gravi sono stati segnalati in persone gravemente malnutrite e sono stati registrati 31 decessi.  

 

La maggior parte dei casi segnalati, spiega l’Oms, “riguarda i bambini, in particolare quelli di età inferiore ai cinque anni. L’area è rurale e remota. L’accesso è ulteriormente ostacolato dalla stagione delle piogge in corso. Per raggiungerla da Kinshasa su strada ci vogliono circa 48 ore. Queste difficoltà, unite alla limitatezza della diagnostica nella regione, hanno ritardato l’identificazione della causa principale. Sono state dispiegate squadre di risposta rapida per identificare la causa dell’epidemia e rafforzare la risposta”. 

Le squadre, riferisce l’Oms, “stanno raccogliendo campioni per le analisi di laboratorio, fornendo una caratterizzazione clinica più dettagliata dei casi rilevati, indagando sulle dinamiche di trasmissione e cercando attivamente altri casi, sia all’interno delle strutture sanitarie che a livello di comunità. I team stanno anche aiutando a curare i pazienti, a comunicare il rischio e a coinvolgere la comunità”.  

Considerando la situazione clinica e i sintomi riportati, e un certo numero di decessi associati, la polmonite acuta, l’influenza, Covid-19, il morbillo e la malaria vengono considerati come potenziali fattori causali, con la malnutrizione come fattore aggiuntivo. La malaria è una malattia comune in quest’area e potrebbe essere causa o concausa di un’infezione. 

 

Al ministero della Salute intanto è in corso una riunione tecnica sulla malattia di origine sconosciuta che circola un Congo, a cui partecipano anche i rappresentanti dell’Istituto superiore di sanità. Ieri un uomo di 50 anni è rientrato in Toscana dal paese africano, dove lavora, con sintomatologia influenzale potenzialmente riconducibile a quelli descritti in Congo ed è stato ricoverato presso l’Ospedale San Luca di Lucca. 

Su caso “è presto per pronunciarsi”, evidenzia all’Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, docente d’Igiene dell’Università del Salento. Chiarimenti arriveranno dalle analisi dei campioni di sangue dell’uomo, prelevati dai Nas, che verranno analizzati dall’Istituto Superiore della Sanità, come riferito ieri dal ministero della Salute. Ma “in questi casi non si sa cosa sperare. La situazione più rassicurante sarebbe quella di identificare un virus conosciuto”, aggiunge. 

“In caso di esito negativo – continua – la ricerca di un virus sconosciuto da un campione biologico non è affatto semplice. Se si riuscisse, la cattiva notizia sarebbe che c’è un nuovo virus in circolazione con caratteristiche di contagiosità preoccupanti. Sarebbe, nonostante tutto, un risultato molto buono perché si potrebbe fornire subito ai Paesi africani uno strumento per far diagnosi e limitare così il contagio”, conclude. 

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