Città di Castello

‘Malakos’ su Google Arts & Culture, è l’unica struttura umbra sul portale

Da qualche giorno Malakos, il museo delle conchiglie di Città di Castello, è su Google Arts & Culture insieme ai maggiori musei internazionali. “Un altro record per la raccolta, frutto del lavoro di studio e catalogazione pluridecennale del professor Gianluigi Bini, che ora potrà essere consultata on line sul più grande motore di ricerca della Rete” commenta il vicesindaco e assessore alla Cultura tifernate Michele Bettarelli.

Si tratta della collezione privata più grande d’Europa nel suo genere e centro di riferimento ufficiale dell’Ismar (Istituto di Ricerche Marine del CNR) di Bologna. “Essere su Google – aggiunge Bettarelli – significa anche promuovere l’immagine dell’Umbria, dato che tra i primati di Malakos c’è anche quello di essere all’oggi l’unica sede museale dell’Umbria sul portale”. In questa prima fase di pubblicazione, sono stati inseriti i contenuti più caratteristici, con storie fruibili anche dai non addetti ai lavori o dalla fascia scolastica, target privilegiato della missione divulgativa di Malakos, ma di alto contenuto tecnico, come l’album delle Pleurotomarie, vanto della raccolta, così da permettere alla comunità scientifica internazionale di saggiare l’alta qualità della collezione da un punto di vista naturalistico.

Raccogliamo dall’equipe del professore Bini notizie sempre più incoraggianti sull’interesse che Malakos sta riscuotendo – conclude Bettarelli – attraverso contatti settimanali di famiglie e gruppi organizzati che scoprono Città di Castello, attratti dalle conchiglie; l’operazione Google, però, è un tassello fondamentale per lanciare la collezione su un contesto potenzialmente mondiale. In concomitanza proseguono le attività locali dei laboratori che registrano il tutto esaurito e la messa a punto di un pacchetto integrato per il circuito delle uscite didattiche e delle gite d’istruzione”.

Il materiale pubblicato su Google per ora mostra alcune gallerie fotografiche con gli scatti più suggestivi e due storie ma presto sarà integrato da una visita virtuale al museo realizzata direttamente da Google. Clicca qui sul link per consultare la sezione.