(Adnkronos) - Giovanni Malagò torna a caldeggiare una sua ricandidatura al vertice del Coni. "E' possibile che dopo questi risultati e a pochi mesi da Milano-Cortina io non sia nemmeno in condizione di ricandidarmi e gli altri si?", ha detto il presidente del Coni a Zona Bianca su Rete4, ricordando che la legge ("cambiata da questo governo") prevede "per le Federazioni che per la presidenza si può essere nuovamente eletti, ma solo con i due terzi dei voti. Questa nuova norma però vale per tutti tranne che per il Coni...".
"Se c'è un dogma, un mantra" del governo "che devono essere gli elettori a decidere", saranno gli elettori (le federazioni e gli altri soggetti votanti), è il ragionamento del presidente del Coni, a decidere, considerato comunque che la soglia dei due terzi è una "cifra monstre".
Malagò stoppa decisamente le voci che circolano di un suo incarico al vertice della Figc o una candidatura a sindaco di Roma. "Assolutamente no, ho un mandato che scade il 30 maggio 2025, non penso sia una cosa seria pensare ad altre ipotesi come la Federcalcio o il sindaco di Roma. Sono una persona seria'', ha scandito.
Riguardo al fatto che anche i quarti classificati alle Olimpiadi di Parigi 2024 saranno ricevuti al Quirinale, "il Presidente Mattarella ha dimostrato una sensibilità unica", ha detto il presidente del Coni.
Malagò ha sottolineato che alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi "è stato fatto un errore gravissimo nei confronti del nostro Presidente della Repubblica", lasciato senza riparo sotto la pioggia. Non si poteva pensare a una tettoia? "Ma certo che sì", ha replicato il presidente del Coni, ricordando come non solo Mattarella ma altri capi di Stato e membri del Cio si siano "inzuppati", mentre gli esponenti dell'esecutivo francese erano tutti all'asciutto. "È stato un errore del comitato organizzatore", ha rimarcato ancora Malagò.
Quanto alle dichiarazioni di Roberto Vannacci, "ognuno fa il suo mestiere - ha affermato il presidente del Coni - il generale Vannacci, che peraltro non conosco, è libero di pensare quello che crede, ma Paola Egonu è italianissima".
(Adnkronos) – Giovanni Malagò torna a caldeggiare una sua ricandidatura al vertice del Coni. “E’ possibile che dopo questi risultati e a pochi mesi da Milano-Cortina io non sia nemmeno in condizione di ricandidarmi e gli altri si?”, ha detto il presidente del Coni a Zona Bianca su Rete4, ricordando che la legge (“cambiata da questo governo”) prevede “per le Federazioni che per la presidenza si può essere nuovamente eletti, ma solo con i due terzi dei voti. Questa nuova norma però vale per tutti tranne che per il Coni…”.
“Se c’è un dogma, un mantra” del governo “che devono essere gli elettori a decidere”, saranno gli elettori (le federazioni e gli altri soggetti votanti), è il ragionamento del presidente del Coni, a decidere, considerato comunque che la soglia dei due terzi è una “cifra monstre”.
Malagò stoppa decisamente le voci che circolano di un suo incarico al vertice della Figc o una candidatura a sindaco di Roma. “Assolutamente no, ho un mandato che scade il 30 maggio 2025, non penso sia una cosa seria pensare ad altre ipotesi come la Federcalcio o il sindaco di Roma. Sono una persona seria”, ha scandito.
Riguardo al fatto che anche i quarti classificati alle Olimpiadi di Parigi 2024 saranno ricevuti al Quirinale, “il Presidente Mattarella ha dimostrato una sensibilità unica”, ha detto il presidente del Coni.
Malagò ha sottolineato che alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi “è stato fatto un errore gravissimo nei confronti del nostro Presidente della Repubblica”, lasciato senza riparo sotto la pioggia. Non si poteva pensare a una tettoia? “Ma certo che sì”, ha replicato il presidente del Coni, ricordando come non solo Mattarella ma altri capi di Stato e membri del Cio si siano “inzuppati”, mentre gli esponenti dell’esecutivo francese erano tutti all’asciutto. “È stato un errore del comitato organizzatore”, ha rimarcato ancora Malagò.
Quanto alle dichiarazioni di Roberto Vannacci, “ognuno fa il suo mestiere – ha affermato il presidente del Coni – il generale Vannacci, che peraltro non conosco, è libero di pensare quello che crede, ma Paola Egonu è italianissima”.