ROMA (ITALPRESS) – “Il calcio è stato molto bravo a perseguire gli obiettivi con determinazione e abnegazione, devo dargliene atto. E a farlo senza cercare di aggirare gli ostacoli”. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il numero 1 dello sport italiano, Giovanni Malagò, fa i complimenti al calcio che, almeno per il momento, ha vinto la sua battaglia per ripartire. Elogi anche per “il governo e il ministro Spadafora. Non hanno deragliato dalla propria strada, non hanno ceduto alla tentazione: nessuno sconto al calcio rispetto ai cittadini sui protocolli – aggiunge il presidente del Coni -. Il problema non era tornare a giocare, ma riprendere con protocolli ben precisi. Avevo chiesto un piano B, ho sentito il ministro dire che c’è e c’è pure il C. Non è mio compito giudicarli, ma mi fa piacere. Il calcio aveva il diritto/dovere di provare a ripartire. Usciamo tutti a testa alta. Si poteva non perdere tempo all’inizio stabilendo subito le regole senza cercare percorsi alternativi. Quando uno viene travolto dal virus, non può scegliere. Si perde e basta. Si tratta di subire meno danni possibili, il calcio l’ha finalmente capito ma stando dentro i protocolli. Non chiedendo condizioni speciali. E ripartendo anche con una competizione in chiaro che può accontentare tutti”. Mesi tragici, duri e difficili per tutti, sport compreso e calcio in primis. Però può essere il momento giusto per ripartire meglio: “Ripetiamo ormai quasi come un mantra che i club dovrebbero affrancarsi dalla dipendenza dai diritti tv e lavorare per gli stadi di proprietà. La lezione la impari solo se ti adoperi per questa seconda fase, se no potrebbe anche essere stato inutile questo periodo”, sottolinea Malagò.
(ITALPRESS).
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