“In un momento in cui i kalumet della pace fra maggioranze e opposizioni spuntano in tutt’Italia come funghi per mandare segnali di fumo rassicuranti fra scanni ben più autorevoli del nostro, il Pd ternano mostra segni di nevrastenia nei confronti dei suoi alleati di governo, tali che neppure il caldo torrido di questi giorni riesce a giustificare”. Lo scrive in una propria nota il presidente del gruppo della Federazione della Sinistra Giocondo Talamonti.
“L’insofferenza – si legge ancora nella nota – nascerebbe dal legittimo interrogativo della Fds, di sapere il motivo delle agitazioni che stanno dietro alle assenze di numero legale che con sistematica frequenza vietano che il consiglio comunale produca gli interventi che gli competono: l’ultima seduta interrotta per mancanza di numero legale l’11 luglio 2011”.
“Considerare questa pretesa un gesto di ‘lesa maestà’ non offende solo la logica, ma il diritto dei cittadini di sapere se qualcosa si nasconda nella stranezza comportamentale che si va delineando nella maggioranza e se questa mostri di avere buona salute”.
“La Fds ha sempre mantenuto fede ai programmi e alla scelte di gestione della cosa pubblica cittadina; ha assicurato il suo appoggio, s’è adoperata per ricomporre le fratture, s’impegna e s’impegnerà a conservare la serietà e la serenità necessarie a superare le difficoltà del momento, ma ha la brutta abitudine, già ampiamente illustrata nella fase costruttiva dell’alleanza di governo, di partecipare alle discussioni, condividere le linee, farsi partecipe delle scelte di politica cittadina. E’ troppo?”.
“Tanto per andare al nocciolo della questione, con poca diplomazia e molta concretezza, sarebbe gradita, da parte del Pd, più chiarezza sulla circolazione di voci circa le assegnazioni di incarichi di secondo livello. “Voci” che preoccupano la Fds, semplicemente perché già ragione di crisi in occasione della precedente frattura”.
“La richiesta di sgombrare il campo da dubbi, la sollecitazione ad adoperarsi per mantenere limpidezza nei rapporti con gli alleati, l’invito ad adottare criteri di meritocrazia nelle scelte, non può essere definito “irritante” dal Pd locale; semmai, “formativo” per tutti quei giovani che devono credere nelle istituzioni e rispettoso delle esigenze di tutti gli elettori”.
“Naturalmente – conclude la nota – la Fds prende anche in considerazione l’eventualità di un’errata valutazione dei segnali. Nel qual caso, il Pd rassicuri tutti, cominciando dai cittadini, per finire, poi, con gli alleati”.