Nel giorno che celebra tutte le donne arriva un riconoscimento ufficiale, da parte del Comune di Città di Castello, a Pina Alberti, 87 anni, per quasi 40 maestra dell’eleganza con il suo atelier in centro storico.
Se la città negli anni ’70, ’80 e ’90 ha avuto un ben definito ruolo nel commercio lo deve proprio anche a questa signora toscana, originaria di Monterchi, tifernate d’adizione (gli studi al Liceo Plinio il Giovane) con una laurea magistrale in tasca ma il desiderio di intraprendere l’avventura nella moda, che ha scelto il centro dell’Altotevere umbro per fare perno sulla sua professionalità.
Cesidia Baldesi, alias Pina Alberti, è stata la prima a “vestire” Monica Bellucci nel 1983, per la sfilata di moda al Teatro degli Illuminati che ha segnato poi il decollo della splendida attrice nel panorama mondiale, fino a farne “icona” del cinema e della “bellezza” made in Italy. “Nella mia boutique Monica Bellucci, giovanissima, venne accompagnata dallo storico e ‘parrucchiere’ Piero Montanucci, manifestando il desiderio di indossare abiti particolari per la manifestazione ‘Momento Donna’, condotta da Maria Giovanna Elmi al teatro comunale. Sul palco Monica incantò tutti e da li spiccò il volo per il mondo, il successo. Di lei ho un ricordo stupendo perché ovunque la incontrassi è sempre stata carina e affettuosa con me, dimostrando gratitudine e senso di appartenenza alla sua comunità”.
Almeno per una volta Pina, nel suo atelier assieme alla sorella Tecla (nella foto alla sinistra di Monica), ha vestito i “sogni” di tifernati e non dal ’60 fino al 2001, quando ha chiuso i battenti. Da lei sono passati anche tanti i vip e personaggi famosi: oltre alla Bellucci anche Valeria Ciangottini, Sergio Endrigo, Giulio Bosetti, Carlo Fuscagni, Catherine Spaak e Alberto Burri. “Sono passati tanti anni ma ricordo tutto nei minimi particolari ed ancora mi commuovo. Il maestro Burri era appassionato di camice scozzesi a quadri e di quelle prodotte da una nota ‘griffe’ americana: ricordo ancora oggi la sua felicità quando gli regalai una camicia rossa appena arrivata in negozio dagli Stati Uniti. Burri come il maestro De Rigù, con cui nel 1964 a Città di Castello aprii il mio primo atelier in via Marconi e poi nel 1967 quello in piazza Matteotti, per me sono stati amici straordinari”.
Nel giorno della Festa della Donna la comunità tifernate ha voluto celebrare proprio lei, con il sindaco Luca Secondi che le ha consegnato, alla presenza del figlio Luigi, una targa celebrativa recante la seguente motivazione: “A Pina Alberti, donna di spiccata personalità, riferimento autorevole nella moda e nel “bon ton” dei tifernati, ne ha segnato l’evoluzione del costume”.
Il primo cittadino, affiancato dal vice Giuseppe Bernicchi e dagli assessori, Michela Botteghi, Benedetta Calagreti e dal Presidente del Consiglio Comunale Luciano Bacchetta, ha dichiarato: “Un riconoscimento doveroso ad una donna di grande personalità e raffinato talento che ha segnato con la sua presenza nel suo atelier del centro storico per quasi 40 anni, storia, costumi e modo di vestire di intere generazioni. Un esempio da seguire che oggi trova la massima esaltazione nella giornata internazionale della donna. Grazie Pina e a tutte le donne”.