La nota congiunta di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Anuu dopo il testo adottato in Giunta nonostante le diverse proposte delle associazioni
Non bastava l’essersi visto adottare in Giunta un Calendario venatorio che non recepisce le richieste delle associazioni, su alcune delle quali c’era stato anche un impegno di Roberto Morroni.
Le parole con cui l’assessore regionale giustifica le novità del Calendario venatorio, in particolare sulle mancate preaperture, la caccia alla tortora e l’inserimento dei nuovi valichi montani, suonano come una beffa a Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia ed ANUU, più dell’80% dei cacciatori umbri. Che a ragione sono fortemente delusi dalla stesura definitiva del Calendario venatorio.
Calendario venatorio, la “nota beffa” di Morroni
La nota dell’assessore Morroni, che parla di provvedimento condiviso con le associazioni venatorie, addirittura ringraziate alla fine del comunicato stampa della Regione, stravolge, per i cacciatori, la realtà dei fatti.
Sui quali Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia ed Anuu intendono fare chiarezza, anche per evitare strumentalizzazioni e critiche ingiustificate che finiscono per dividere i cacciatori, mentre invece le responsabilità sono ben evidenti e conducono in Regione.
“Tortora e valichi? Noi sempre contrari”
Le quattro associazioni ricordano di aver scritto in più occasioni all’assessore e agli uffici competenti per poter rappresentare al meglio le istanze dei cacciatori e le proprie proposte, e in assenza di riscontri, di essersi appellati anche direttamente alla presidente Donatella Tesei, senza tuttavia vedersi concedere un incontro specifico.
Il confronto in Consulta
In Consulta, dove le associazioni hanno presentato proposte unitarie, in alcuni casi anche con l’apporto di altre sigle, l’assessore Morroni e i tecnici avevano assicurato che quelle proposte sarebbero state adottate.
In particolare, sulle tre giornate di preapertura, la proposta era la stessa adottata nel Calendario venatorio delle Marche. L’assunzione di due distinte delibere avrebbe messo a riparo da eventuali ricorsi al Tar da parte degli ambientalisti e il “problema” tortora si poteva tentare di risolvere.
Sui tre nuovi valichi montani, di fronte alla posizione della quasi totalità delle associazioni venatorie, l’assessore aveva chiesto un’assunzione di responsabilità delle stesse, che non è mai venuta meno. Assicurando che il provvedimento sarebbe stato sospeso per due anni.
Sui tesserini, poi, le associazioni ricordano che, nonostante il pasticcio dello scorso anno, sono stati regolarmente portati alla Protezione civile, ma che non c’è stata la volontà di leggerli.
“Mancanza di leale confronto con l’assessore Morroni”
In generale, anche su altri punti, le associazioni lamentano la mancanza di leale confronto da parte dell’assessore Morroni, sin dal suo insediamento, evidentemente più sensibile alle istanze che vengono da altri mondi rispetto a quello venatorio, nei confronti dei quali l’assessore e la sua Giunta non hanno mai mostrato in questi anni una particolare sensibilità politica.
“Dire quindi che il Calendario venatorio così come è stato adottato è concordato con le associazioni venatorie – scrivono le quattro associazioni – è una falsità. E addirittura ringraziarle pubblicamente è una provocazione, che rischia di far circolare tra i cacciatori informazioni sbagliate circa la reale condotta delle loro associazioni venatorie, che pur vedendosi accolte diverse scelte precedenti e il risarcimento dei danni, sono molto critiche su queste due ultime scelte”.
Azioni contro la caccia, pronta la mobilitazione
“Questa – affermano Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Anuu – non è una mancanza di rispetto nei confronti dei presidenti delle associazioni venatorie, ma delle migliaia di cacciatori – elettori che rappresentano. Questa volta non passerà così come al solito nel composto silenzio dei cacciatori, trattati sempre come coloro che sono i responsabili di tutte le problematiche faunistiche. Sia troppi animali che pochi animali sempre colpa nostra, tanto da dare il pretesto per fare propaganda contro la caccia nei TGR regionali, con tanto di raccolta firme per l’abolizione della caccia”.
“Stavolta – annunciano le associazioni venatorie – metteremo in campo forme di protesta molto incisive, ma sempre educate e civili come sono i Cacciatori e senza forzature autoritarie come quella appena subita”.