Cronaca

M5s mette a rischio posti di lavoro? Esposto in Procura sulle cementerie di Spoleto fa infuriare Cgil e Cisl

In uno dei periodi più delicati per la storia delle cementerie di Spoleto (ex Cementir ora Italcementi) a rischiare di dare il colpo di grazia allo stabilimento, con la possibilità di mettere a repentaglio allo stato pratico circa 80 posti di lavoro, è il Movimento 5 stelle. Che, parlando di incenerimento di rifiuti (che nello stabilimento di Sant’Angelo in Mercole non è stato mai effettuato, in passato né ora), ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Spoleto.

Autori della denuncia, che in queste ore sta destando molte perplessità tra i lavoratori ma anche dentro il meetup locale pentastellato, sono gli europarlamentari M5s Laura Agea e Piernicola Pedicini. L’esposto in realtà sarebbe stato depositato a fine giugno, ma reso noto soltanto dopo sei mesi e al momento non si hanno notizie ufficiali di inchieste aperte in merito.

Perché, quindi, solo ora? Per sollecitare la Procura ad intervenire? O è una semplice attività di campagna elettorale in vista delle elezioni europee di fine maggio?

Dal M5s pesanti insinuazioni sulle cementerie

La presentazione della lista elettorale

Impossibile al momento avere contezza del testo integrale dell’esposto depositato in Procura, bisogna quindi accontentarsi del comunicato stampa diramato dal politico beneventano e dalla umbra Agea. Quest’ultima, tra l’altro, avvistata a Spoleto l’ultima volta per l’inaugurazione della sede elettorale del Movimento 5 stelle, in occasione delle elezioni comunali del 2018, che vide, di lì a poco, la lista dei pentastellati costretta alla ritirata da parte dello stesso partito, senza che ad oggi sia ancora chiaro il perché.

“Rischi ambientali e sanitari per i cittadini prodotti dal coincenerimento di rifiuti e rischi di perdita di resistenza meccanica dello stesso cemento prodotto. Sono i punti focali contenuti nell’esposto inviato alla Procura della Repubblica di Spoleto sottoscritto dagli eurodeputati del M5S Piernicola Pedicini e Laura Agea. I portavoce del M5S chiedono al Procuratore di appurare se le emissioni prodotte dal cementificio “Cementir” di Spoleto siano dannose per l’ambiente e per la popolazione ed eventualmente adottare misure cautelari per i responsabili e il sequestro degli impianti“.

Queste le prime righe del comunicato stampa, pesantissimo. Che mettono in dubbio sia le emissioni della ex Cementir che addirittura la produzione. Quasi come se negli ultimi tempi fosse cambiato qualcosa rispetto a quanto avviene da decenni nel cementificio spoletino. Ed addirittura si invocano arresti e il sequestro del sito produttivo!

Una presa di posizione così forte, non solo a parole, ma con una denuncia alla Procura della Repubblica chiamata ad aprire un’inchiesta in merito, vista la pesantezza delle affermazioni, potrebbe far pensare che il cementificio sia stato trasformato di nascosto in un inceneritore senza che alcuno se ne sia accorto. Dopo svariate telefonate, però, Tuttoggi.info è in grado di confermare che nello stabilimento di Sant’Angelo in Mercole non vengono bruciati rifiuti solidi urbani o il tanto contestato Css (combustibile solido secondario, un derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi e speciali non pericolosi). Ipotesi contro cui tra l’altro si è sempre pronunciata in modo bipartisan la politica cittadina.

Ad ulteriore conferma di ciò c’è anche l’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale concessa dalla Regione Umbria), oltre che le parole di lavoratori e  sindacati.

Nel territorio regionale, tra l’altro, risulta esserci soltanto un impianto autorizzato a bruciare, ed in minima parte, il contestato Css, ed è situato in provincia di Terni.

Confusione ed allarmismi

Cosa muove quindi l’azione dei due europarlamentari del Movimento 5 stelle? Che abbiano in mano dati sconvolgenti sconosciuti a lavoratori, sindacati ed istituzioni?

 Nel comunicato stampa evidenziano infatti che:

Nell’esposto-denuncia, presentato “dopo approfondimenti effettuati nel corso delle nostre attività parlamentari”, i rappresentanti del M5S scrivono al Procuratore di Spoleto riguardo i possibili rischi, derivanti dall’emissione di metalli pesanti tossici per l’ambiente e dannosi per la salute umana, del coincenerimento dei forni di cemento. “Una situazione complicata quella del coincenerimento dei rifiuti nei cementifici – dichiara l’eurodeputato Piernicola Pedicini – qui è in ballo ogni giorno la salute dei cittadini e, in particolare, quella dei bambini esposti a cromo e cadmio attraverso l’inalazione e l’assorbimento della pelle, mentre in pochi fanno affari bruciando rifiuti.  Dopo aver presentato esposti per altri cementifici che utilizzano questa pratica, chiediamo alla magistratura di intervenire anche a Spoleto: la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente devono essere sempre al primo posto”. “Proprio in queste settimane sto negoziando con Commissione e Consiglio Europeo gli ultimi dettagli della revisione della direttiva sulla presenza di agenti cancerogeni e mutageni sul posto di lavoro – conclude la Agea – a dimostrazione del fatto che il M5S tutela a 360 gradi la salute dei cittadini così come quella dei lavoratori italiani ed europei”.

La situazione dipinta, però, come detto, non sembra aver nulla a che fare con Spoleto. Ed anzi il comunicato stampa genera senza dubbio confusione ed allarmismi. Paventando che a Spoleto si brucino rifiuti solidi urbani e sostenendo che i prodotti di lavorazione non sarebbero ottimali.

Insomma il Movimento 5 stelle getta ombre pesanti su uno stabilimento importantissimo per la città, una delle poche aziende rimaste in un territorio martoriato dal punto di vista economico. Che l’obiettivo reale dell’esposto sia quello di affossare il cementificio e farlo chiudere, lasciando così senza lavoro un’ottantina di famiglie? E’ chiaro che Agea e Pedicini non vorrebbero mai questo. Che abbiano preso una semplice cantonata, magari imbeccati da qualcuno, senza informarsi compiutamente? Sembra strano pensare in realtà anche questo, visto che parliamo di due europarlamentari che hanno presentato un atto con conseguenze importanti come è un esposto in Procura.

Insorgono i sindacati

Un documento così forte come quello dei due europarlamentari non poteva non suscitare una presa di posizione da parte di lavoratori e sindacati. Che difatti hanno diramato una nota in cui attaccano soprattutto l’esponente politica umbra.

“Da tempo – ricordano in una nota Fillea Cgil, Filca Cisl e Rsu – la ex Cementir di Spoleto e, prima di tutto, i suoi lavoratori vivono una condizione di incertezza legata al futuro dello stabilimento. L’acquisizione da parte del gruppo Italcementi del sito di Spoleto ha introdotto ulteriori punti interrogativi. In questo momento i lavoratori della ex Cementir, oggi Cemitaly e tutta la città di Spoleto hanno bisogno di certezze e di impegni reali che vadano nella giusta direzione. Esattamente il contrario di prese di posizione estemporanee, fatte solo per acquisire un po’ di visibilità.

Rientra in questa poco edificante categoria la presa di posizione dell’europarlamentare del M5s Laura Agea, che parlando della Cementir, è riuscita ad inanellare una serie di notizie infondate, assolutamente lontane dalla realtà, che rischiano tra l’altro di produrre solo danni ai lavoratori e alla città di Spoleto.

Nella nostra autonomia di rappresentanti sindacali dei lavoratori, invitiamo la politica tutta e in particolare chi ha fatto queste dichiarazioni ad interessarsi delle problematiche del lavoro, ma a farlo con cognizione di causa. Il che significa, se possibile, parlare prima di tutto con i lavoratori, che sono la parte che subisce gli effetti negativi dell’attuale situazione economica e sociale.

FILLEA/CGIL, FILCA/CISL e la RSU della Cementir intensificheranno la loro azione costante per mettere in sicurezza il futuro del sito Cementir di Spoleto e la sua prospettiva futura.

Il nostro lavoro – in raccordo con le istituzioni a tutti livelli, attraverso il costante confronto con il comune di Spoleto, la Regione dell’Umbria e il ministero –  proseguirà nei prossimi giorni e nei prossimi mesi e nel contempo invitiamo i rappresentanti politici (tutti) a dare un contributo nella direzione di costruire una risposta positiva, evitando, se possibile, una campagna elettorale permanente fatta sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori!”.

Spoleto Popolare e Alleanza Civica “Sindaco intervenga”

Sulla questione intervengono anche i gruppi di opposizione Spoleto Popolare e Alleanza Civica che sollecitano un intervento del sindaco ed annunciano una interrogazione sul tema.

“Apprendiamo dagli organi di stampa – evidenziano i consiglieri Bececco, Frascarelli, Profili e Settimi – che due europarlamentari del Movimento 5 Stelle avrebbero presentato un esposto per denunciare il coincenerimento di rifiuti nello stabilimento spoletino della ex Cementir. Gli stessi europarlamentari denunciano in tale comunicato il rischio per la salute dei cittadini e quello di perdita di resistenza meccanica dello stesso cemento prodotto conseguente a tali pratiche. La notizia sarebbe una novità in quanto non ci risulta che lo stabilimento di Spoleto sia stato autorizzato all’incenerimento di rifiuti solidi urbani né all’utilizzo del Css (combustibile solido secondario, un derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi e speciali non pericolosi).

Occorre quindi un chiarimento immediato sulla vicenda, perché questa polemica, magari gratuita, da una parte rischia di mettere in allarme la popolazione e dall’altra  rischia di far saltare equilibri precari e mettere in crisi la sopravvivenza dello stabilimento stesso. Su argomenti così delicati ci si aspetta, da così importanti politici, un approccio più meditato, a meno che tale atto sia solo finalizzato ad un po’ di  visibilità in concomitanza  della prossima tornata elettorale per le europee di primavera.  In un momento così difficile per l’economia ed il lavoro nella nostra Città non si può pensare di giocare con il futuro di tanti lavoratori e di altrettante famiglie.

Per questo chiediamo già da ora al sindaco, e a breve consegneremo anche un’interrogazione, di fare chiarezza il prima possibile su questa situazione e di prendere una posizione precisa e forte”.

(aggiornato alle ore 12.45 del 2 febbraio)