Stoici e grintosi sotto il diluvio. Così gli attivisti del Movimento 5 Stelle Città di Castello, questa mattina, hanno presentato ai tifernati, in piazza Gioberti, i 17 componenti della lista e il giovanissimo candidato a sindaco per le prossime amministrative, Marco Gasperi. Presenti all’importnate appuntamento anche l’europarlamentare Laura Agea, il consigliere regionale Andrea Liberati, gli onorevoli Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella e il senatore Stefano Lucidi. Ospite d’eccezione, attesissimo, il deputato Alessandro Di Battista.
Il 26enne candidato dei 5 Stelle ha illustrato i 12 punti essenziali del programma. Il primo riguarda la “riforma” della Pubblica amministrazione tra cui sono previsti: un tetto fisso massimo per lo stipendio dei dirigenti pubblici; l’eliminazione della duplicità per incarichi retribuiti; concorsi pubblici per incarichi di vertice nelle società partecipate; riduzione delle consulenze esterne. Gasperi ha parlato anche di abolizione di Equitalia dal Comune; di accesso ai lavori pubblici alle piccole e medie imprese; di reddito minimo garantito ai cittadini tifernati da almeno 10 anni e a coloro che hanno un Isee inferiore a 6500 euro; di revisione della gestione dei rifiuti; di assistenza sanitaria indiretta; di creazione di un servizio di orientamento e consulenza per facilitare l’accesso ai fondi europei; di potenziamento delle politiche giovanili, di sicurezza, sviluppo del turismo e valorizzazione del centro storico.
I candidati consiglieri della lista, escluso Gasperi, sono 17. Si tratta di: Romina Tarducci, Roberto Zazzi, Silvia Edoardi, Matteo Serpolini, Anna Del Buono D’Ondes, Paolo Squarcetti, Lorena Maggini, Franco Capaccioni, Raffaella Proietti Pensi, Massimo Albertini, Sara Martinelli, Giuseppe Tofanelli, Sonia Cecci, Andrea Tiburzi, Morena Lucchetti, Roberto Ugolini, Lorenza Proietti Pensi.
Di Battista è arrivato a Città di Castello con oltre un’ora e mezzo di ritardo: ciò è stato un ottimo motivo per ribadire anche la difficile situazione dei trasporti. Il parlamentare romano, infatti, avrebbe avuto qualche problema con il treno dell’ex Fcu, ed è stato costretto a “chiedere un passaggio” in auto al collega Gallinella. Arrivato in piazza Gioberti, Di Battista ha dichiarato, sotto la pioggia battente (e senza ombrello) che il “Movimento non è affatto un organismo di protesta, bensì di proposta e di programmazione. In Italia, come a Città di Castello – ha aggiunto – le lamentele di chi vota sempre gli stessi non sono più tollerabili. Il M5S per poter sperare di cambiare le cose ha bisogno di gente che dia una mano: piuttosto che un voto, preferiamo avere un’attivista in più!”.