Fondi pubblici per completare quella modernizzazione che l’Italia e l’Umbria non sono riuscite a completare. Il Movimento 5 stelle vuole ripartire dal lavoro interrotto. Da “quell’80% del programma che è stato attuato nonostante le emergenze” rivendica la parlamentare uscente Emma Pavanelli, capolista pentastellata alla Camera. Una lista che vede poi Andrea Liberati, Angelica Trenta, Gino Di Manici Proietti. Per il Senato al plurinominale corrono Raffaella Brunozzi, Rodolfo Rughi. Completano la pattuglia pentastellata in cerca di un posto a Roma i tre impegnati nelle sfide dell’uninominale Ilaria Gabrielli (Camera Umbria 1) e Alessandra Ruffini (Camera Umbria 2) e per il Senato Federico Pasculli.
Capolista nel collegio plurinominale della Camera è Emma Pavanelli, attualmente senatrice della Repubblica, membro della Commissione permanente ambiente e territorio, segretaria d’ufficio di presidenza e commissaria nella Commissione contro odio e discriminazione, nonchè membro della Commissione bicamerale affidi e casa famiglia: “In quattro anni di governo, in condizioni non semplici, abbiamo portato a termine l’80% del programma presentato nel 2018”. Emma Pavanelli ha ricordato alcune delle misure adottate nella legislatura appena concluse grazie al M5S: “Il codice rosso, la stabilizzazione dei precari attraverso il Decreto dignità, la Legge salvamare e il l’ambiente inserito in Costituzione, il Superbonus 110% che ha permesso a un intero settore come l’edilizia di ripartire creando lavoro, economia e riducendo le emissioni di CO2. Grazie a Giuseppe Conte – ha concluso la Pavanelli – anche la nostra regione può investire parte dei 209 miliardi del Pnrr”.
Capolista nel collegio plurinominale del Senato è Raffaella Brunozzi, esperta di progettazione, gestione e rendicontazione di progetti europei con esperienza pluriennale nei servizi di consulenza alle imprese su finanza agevolata e internazionalizzazione e nello studio e analisi di bandi e progetti di finanziamento per le aziende: “Sono una mamma e una cittadina che non ha mai avuto ruoli politici ma che la politica la vive tutti i giorni. Il problema urgente sono bollette e crisi energetica. Nel programma del M5S ci sono misure come l’eliminazione dell’Irap, il taglio del cuneo fiscale, il rafforzamento del fondo di imprenditoria femminile, incentivi per imprenditoria giovanile, sburocratizzazione delle start up, sostegno del fondo centrale di garanzia per dare liquidità alle imprese”.
Il cardiochirurgo Gino Di Manici Proietti, membro del consiglio di amministrazione dell’istituto zooprofilattico sperimentale Umbria-Marche, è candidato nel collegio plurinominale della Camera: “L’accesso alla sanità è troppo complesso e non è uniforme in termini di qualità su tutto il territorio regionale. Nella sua esperienza di governo il M5S ha portato a termine 40 mila assunzioni, stabilizzato circa 20 mila giovani medici precari la maggior parte dei quali specializzati, abolito il superticket, istituito la legge di contrasto alla corruzione nel settore medico e il Registro nazionale dei tumori a cui purtroppo alcune regioni, tra cui l’Umbria non si sono uniformate. Cosa serve fare nei prossimi anni? Completare assunzioni e la stabilizzazione dei precari, aumentare la retribuzione del personale sanitario e riconoscere il lavoro usurante, bisogna intervenire con misure a sostegno della disabilità, malattie degenerative, azzardopatie. La riforma dell’articolo V della Costituzione perché la riforma Bassanini ha purtroppo delegato alle regioni l’indirizzo sanitario e questo ha portato a 21 sistemi sanitari diversi, con diversi servizi erogati e diversa distribuzione dell’alta specialità. Tutto questo compromette il principio della sanità uguale per tutti. Inoltre siamo contrari al numero chiuso nella Facoltà di Medicina che strozza l’ingresso di giovani dotati di grande passione”.
Nel collegio uninominale del Senato il candidato è Federico Pasculli, perito informatico al secondo mandato da consigliere comunale a Terni dove ricopre l’incarico di capogruppo e dal 2021 consigliere provinciale: “Sono l’esempio di come ogni cittadino può entrare in politica e dare il suo contributo. Sono orgoglioso di appartenere a una forza politica coerente e che mette in atto ciò che promette. Il Superbonus 110% tanto ostacolato da Draghi ha portato quasi 700 milioni di investimenti in Umbria, ha permesso a 50.000 imprese di scongiurare il fallimento e ha contribuito alla crescita del 6,6% di Pil. Il Reddito di Cittadinanza ha tolto un milione di persone dalla povertà. Questo significa che la nostra forza è la coerenza del programma e delle idee. Temi come acqua pubblica e comunità energetiche sembravano visionari, ma oggi tutti ce li copiano”
Candidata nel collegio uninominale della Camera dei Deputati Umbria 1 Ilaria Gabrielli, già consigliera comunale a Città della Pieve, educatrice ed operatrice socio sanitaria addetta alla cura e all’assistenza individuale di persone in difficoltà: “Se il Movimento 5 Stelle non avesse fatto la legge anticorruzione o il Reddito di Cittadinanza, di cosa parlerebbero gli altri? Siamo l’unica forza politica che smuove la staticità del paese. Sono temi scomparsi da tutte le altre agende politiche che non si curano della lotta quotidiana di persone che lavorano per avere una vita dignitosa e non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Nessuno condivideva con noi il bisogno della legge sul Salario minimo, oggi in campagna elettorale sono tutti d’accordo. Vedremo il 26 settembre chi sarà coerente”.
A presentare le liste il consigliere regionale Thomas De Luca. Una presentazione in cui il Movimento 5 stelle, pur presentandosi come forza di Governo, cerca di marcare le distanze sia dal centrodestra (con cui, ad eccezione di FdI, ha governato nell’esperienza del Conte 1 e del governo Draghi) e da quel centrosinistra con cui ha condiviso gli ultimi anni nell’esecutivo fino alla rottura che ha rotto il possibile cartello elettorale giallorosso.
“Mentre gli altri partiti litigavano per spartirsi seggi e poltrone, il Movimento 5 Stelle – rivendica De Luca – è stata l’unica forza politica che si è rivolta ai propri iscritti per scegliere i candidati. L’unica che nella passata legislatura si è battuta concretamente per un sistema di protezione sociale che garantisse la sopravvivenza di un milione di persone in difficoltà e l’unica che oggi si preoccupa di dare risposte concrete al caro bollette che minaccia di mettere in ginocchio il Paese e alimentare ulteriormente le tensioni sociali. Anche per i candidati dell’Umbria le priorità del Movimento 5 Stelle sono quelle indicate dal presidente Giuseppe Conte. Prima di tutto il rispetto dei diritti fondamentali e tra questi la battaglia per la legalità e la lotta alle mafie, la dignità del posto di lavoro”.
De Luca parla dell’importanza di una vera e seria transizione ecologica. “In particolare – spiega – la tematica ambientale è una questione che per i cittadini dell’Umbria resta centrale, soprattutto alla luce delle scelte nefaste della giunta Tesei, che vuole chiudere il ciclo dei rifiuti attraverso la costruzione di un nuovo inceneritore. Una scelta sbagliata e controproducente”.
Negli interventi dei candidati, l’importanza di intercettare le risorse europee a disposizione e di spenderle adeguatamente. La modernizzazione del Paese attraverso la digitalizzazione. La svolta da imprese alla sanità pubblica. E il lavoro, il pezzo della riforma, legata al reddito di cittadinanza, che la burocrazia e scelte politiche delle Regioni (Pavanelli e De Luca puntano in particolare l’indice sull’Umbria per il mancato potenziamento degli Uffici). E poi le emergenze economiche di famiglie e imprese, a partire dal carobollette. Tema, questo, che si lega a quello, caro al Movimento 5 stelle, della transizione ecologica.