Spoleto

Lutto a Campello per la morte di Santino Fortunati e Giovanni Chiacchierini

La comunità di Campello sul Clitunno in lutto per la morte di due persone che hanno fatto senza dubbio la storia della comunità: Santino Fortunani e Giovanni Chiacchierini. Entrambi scomparsi improvvisamente nelle ultime ore, avevano in passato ricoperto la carica di consiglieri comunali in diversi periodi. La loro vita è stata legata in particolare a due diverse frazioni del territorio, che hanno saputo promuovere e valorizzare: quella di Santino Fortunati alla Spina, quella di Giovanni Chiacchierini a Pettino.

Il sindaco Maurizio Calisti e l’amministrazione comunale campellina tutta hanno voluto esprimere il proprio cordoglio per queste perdite.

Santino Fortunati, 76 anni, per decenni è stato presidente ed anima della Pro loco della Spina. Associazione che proprio quest’anno aveva celebrato i 40 anni della rinomata sagra del tartufo, conclusasi con grande successo pochi giorni fa. Giovanni Chiacchierini era un noto imprenditore, titolare della rinomata trattoria Pettino, mèta di estimatori da tutta l’Umbria e non solo. Entrambi avevano messo in passato la loro esperienza anche a disposizione della comunità campellina, impegnandosi in politica, come consiglieri comunali.

Ad esprimere il cordoglio per queste due improvvise scomparse è anche la Fondazione Giulio Loreti onlus: “Questo Ferragosto ci ha sorpresi con la triste notizia della grave perdita, per la nostra Comunità e non solo, di due persone speciali, Santino Fortunati e Giovanni Chiacchierini. Con la loro instancabile dedizione hanno saputo promuovere, rendendole uniche e sempre accoglienti, le nostre alture, La Spina di Campello – con la Sagra del Tartufo conosciuta in tutta Italia, giunta proprio quest’anno alla 40esima edizione – e la località di Pettino – altrettanto famosa per l’Agriturismo di Giovanni con i gustosi piatti tipici del ristorante e per i meravigliosi pascoli. Il nostro cuore è vicino alle famiglie a cui va il nostro profondo cordoglio. Grazie Santino, grazie Giovanni!“.