Terni

L’urlo di dolore di Mascia Aniello e il silenzio degli uomini…e delle donne di AP

Aggiornamento ore 10.42 dell’11/06/2024 – Nella giornata di ieri, nella tarda serata, è arrivata la replica della giunta Bandecchi: “Aniello bugiarda”.


Aggiornamento ore 23.00 – “A Mascia Aniello va l’umana sola comprensione della scelta, da parte dei gruppi PD ed Innovare per Terni – scrive il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi – Riteniamo grave che una donna venga offesa nei termini riportati. Al contempo non possiamo non registrare che l’assessore fino ad oggi ha fatto parte di una giunta, ormai ridotta ai minimi termini, che ha basato tutta la sua riconoscibilità sull’aggressione verbale. Le parole colpiscono e fanno male molto. Nonostante molto spesso in consiglio comunale non ci siamo trovati d’accordo con lei, abbiamo avuto sempre nei suoi confronti, un atteggiamento di cortesia istituzionale. Diversamente purtroppo in tanti consigli comunali, le  minoranze sono state aggredite verbalmente, da parole non consone ad un luogo istituzionale. Le auguriamo serenità dopo questi eventi, le ribadiamo la comprensione da parte dei nostri gruppi consiliari, ma le ricordiamo anche che purtroppo fino ad oggi ha fatto parte di un giunta contraddistinta dalla ferocia e dagli insulti verso gli interlocutori. Da ultimo dovrebbe ricordare anche al Sindaco della necessità del rispetto verso gli interlocutori, nei luoghi del confronto democratico”.


Aggiornamento ore 14.07 – Oltre al M5S iniziano ad arrivare le prime reazioni politiche e, forse, sarebbe stato meglio il silenzio. Cinzia Fabrizi, di FdI, ha condiviso il post su Facebook del collega Roberto Pastura, del quale riportiamo il contenuto: “Troppo comodo! Essere perbene non significa essere perbenisti. Dov’era l’assessore Mascia Aniello quando dai banchi della giunta il Sindaco ha parlato di culi e di trombate? Lei era presente tra i banchi della Giunta! Dov’era l’assessore Mascia Aniello quando il Sindaco ha detto di essere un maschilista e che non voleva essere governato da una donna? (Si riferiva alla Presidente Meloni). Lei era presente tra i banchi della Giunta! Dov’era l’assessore Mascia Aniello quando il Vice Sindaco si è rivolto alla consigliera Fabrizi con offese e parole di scherno? Lei era presente tra i banchi della Giunta! Lei era presente ma non ha mai detto nulla! Anzi manifestava boria e certezze. Troppo comodo lasciare una Giunta a poche ore da una deflagrazione elettorale senza precedenti.
Questa è l’ennesima testimonianza di come il progetto politico di Alternativa Popolare sia stato costruito sulla sabbia delle menzogne e delle contraddizioni”.
La lezione non è stata decisamente recepita se un uomo (sostenuto da una donna), a distanza di poche ore dallo sfogo dell’ex assessore, si esprime con queste parole.


Un vero e proprio terremoto politico quello di stamattina, 10 giugno, Palazzo Spada, perché le dimissioni di Mascia Aniello non sono semplici dimissioni, ma un vero e proprio grido di dolore di una donna che, ancora una volta, si è dovuta confrontare, anzi scontrare, con il muro di gomma del ‘machismo’. Non è un semplice sbattere la porta per divergenze di veduta politica, ma un vero e proprio ‘j’accuse’ contro gli uomini, anzi i ‘piccoli uomini’, così come definiti dalla stessa Aniello. Riportiamo, ancora una volta, un estratto della lettere di dimissioni dell’Aniello, perché racchiude una serie di considerazioni che, difficilmente, potrebbero essere spiegate in altre parole.

Alle molte, troppe donne che, quotidianamente, subiscono in rassegnato silenzio ignobili soprusi, piccoli e grandi, portandosi dentro -per tutta la vita – cicatrici tanto invisibili quanto profonde; e alle molte, troppe donne che, come me, con un bimbo in grembo subiscono sopraffazioni, voglio ricordare che noi siamo infinitamente più grandi di questi piccoli uomini che, senza educazione, senza vergogna, inaugurano panchine rosse di ipocrisia, partecipano a convegni, salgono in cattedra, professando rispetto solo a parole. Quel rispetto che viceversa dovrebbe rappresentare il minimo sindacale di ogni relazione umana.

Mascia Aniello

ex assessore Comune di Terni

Il silenzio da Palazzo Spada e dei social

Da Palazzo Spada, intanto, non è arrivata alcuna nota sulle dimissioni di Mascia Aniello, né il sindaco di Terni, forse troppo preso nel contemplare i risultati delle elezioni Europee, è intervenuto sui social sempre molto ‘caldi’ per le questioni che più lo interessano. Ma neanche nessuno degli uomini della giunta Bandecchi ha osato prendere le distanze dalle parole dell’Aniello. Visto che l’ex assessore non ha fatto nomi, un uomo dovrebbe subito prendere le distanze da quanto affermato e precipitarsi a dire “Non sono stato io e sono vicino a Mascia Aniello”. Invece no: anche in questo caso è prevalso lo spirito di ‘cameratismo’ degli uomini della giunta Bandecchi, che sono: Riccardo Corridore (vicesindaco con deleghe varie), Marco Schenardi (Sport), Giovanni Maggi (Lavori Pubblici), Marco Iapadre (Urbanistica) e Sergio Cardinali (Sviluppo Economico). Vedremo, se magari nelle prossime ore, qualcuno avrà il coraggio di venire allo scoperto e prendere le distanze da quanto denunciato da Mascia Aniello. Neanche le donne sembrano aver preso posizione rispetto alle dichiarazioni dell’ex assessore e, al momento, nessun messaggio di solidarietà all’ex assessore, se non dal M5S.

M5S Terni “Bandecchi chiarisca”

“Esprimiamo piena solidarietà all’ex assessora Mascia Aniello a seguito della denuncia pubblica in cui parla di aver subito la seconda “brutale aggressione” da parte di un ex collega di giunta. L’ex assessora all’ambiente parla senza mezzi termini di “forme di violenza per imporsi contro una donna”. Da quanto denuncia, oltre alla manifesta violazione dei principi fondamentali di rispetto, collaborazione e civiltà che dovrebbero caratterizzare l’operato delle istituzioni pubbliche e dei loro rappresentanti, tali comportamenti sarebbero inaccettabili e intollerabili, specialmente in un contesto istituzionale. Se confermato, ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio che mette sotto i riflettori la giunta comunale per comportamenti relativi a discriminazioni sessiste e questo caso non può e non deve passare inosservato o essere sottovalutato – scrivono in una nota congiunta Claudio Fiorelli consigliere comunale M5S Terni e Luca Simonetti referente gruppo territoriale M5S Terni – Purtroppo, i presupposti per capire il clima che si respirava in questa amministrazione c’erano tutti da tempo. È indispensabile che questa volta il sindaco Bandecchi chiarisca quanto prima la vicenda, avvii un’indagine approfondita sull’accaduto e prenda gli adeguati provvedimenti. Inoltre, dalla denuncia dell’ex assessora Aniello, traspare il fallimento totale nelle politiche ambientali da parte della giunta comunale che ha tradito tutte le promesse fatte in campagna elettorale. Dispiace che ancora una volta abbia vinto quella politica che fa accordi al ribasso quando si tratta di difendere la salute dei lavoratori e dei cittadini”.

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