Categorie: Dolce vita Spoleto

L'URLO DEGLI ABITANTI DEL CENTRO E IL DEGRADO DEI VICOLI DI C.SO GARIBALDI. “ORA BASTA”

La situazione è davvero diventata disperata se gli abitanti ed i pochi esercenti presenti nelle vie che costeggiano Corso Garibaldi, si sono dovuti affidare ad una petizione popolare per ottenere un minimo di rispetto e di sicurezza sia per le persone che per le cose.

L'indicazione della petizione, non nasce dagli abitanti, ma viene suggerita agli stessi, ormai rassegnati, da chi in effetti dovrebbe o potrebbe fare qualcosa. Dicono gli abitanti che nemmeno le forze dell'ordine vengono più in zona, perché è come abbaiare alla luna.

Un piccolissimo periodo di pausa e poi tutto ricomincia come prima.

Si inizia la mattina presto, prima dell'ingresso a scuola, perché i vicoli sono un comodo rifugio lontano da occhi indiscreti per fumare (di tutto), parlare a voce alta, anzi urlare, e poi magari anche bere un po', che così si comincia bene!

Si prosegue poi sin dalle tre del pomeriggio con un via vai incessante, condito da urla e schiamazzi irriferibili, a come ci dicono i residenti, e che non ha mai termine prima delle venti .

Quasi tutti sono minorenni, non arrivano ad avere 15 anni, un bel numero tra gli 11 e i 12 anni.

Di questa micro-banda poi sembra che nessuno sia abitante in zona, ma che la maggior parte venga da fuori il cosiddetto “centro storico” .

Caselle della posta divelte, scritte sui muri, danneggiamenti ai campanelli, il gioco delle sassate ai cartelli stradali, bottiglie rotte in giro, spazzatura di vario genere rovesciata nei punti di bivacco, rimasugli organici…risultato di qualche goccio di troppo.

Attualmente in Via del Macello Vecchio sono in corso dei lavori pubblici di ripavimentazione che favoriscono molto la possibilità di “giocare” con sassi, pietre e mattoni .

Qualche giorno fa c'è chi giura di aver visto un ragazzino “molto piccolo” che trafficava con delle tavole, trafugate da uno dei punti in lavorazione, per farvi una sorta di scivolo.

Le facce sempre quelle, gli stessi atteggiamenti, le stesse parolacce, gli stessi vestiti, lo stesso rito tribale di appartenenza.

I residenti confidano molto nell'esito della petizione che attualmente sta facendo il giro di tutto il quartiere e di corso Garibaldi.

Mancanza di illuminazione, nessun tipo di controllo, magari di videosorveglianza, ma soprattutto una indifferenza generale per ciò che è “aldilà” del salotto buono, ha creato molta rabbia in chi vive tutti i giorni questa paradossale situazione.

E pensare che i nomi di queste Vie violentate, sono così autenticamente legati alla storia urbana, operosa e civile di questa città . Vedere come siano teatro di un simile degrado, accresce solo la pena e la rabbia.

carvan