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Lupo a Passignano sul Trasimeno, avvistato per la terza volta

E’ stato avvistano nuovamente il lupo che da qualche notte si aggira nel centro abitato di San Donato a Passignano sul Trasimeno. Questa è stata la terza notte consecutiva in cui l’animale si è avvicinato alle abitazioni. Non ci sono dubbi che si tratti di un lupo. Lo confermano le tracce, gli avvistamenti e il modus operandi. Nelle ultime due notti è stato scacciato con rumori e segnalazioni luminose, mentre lunedì si è verificata l’aggressione a due cagnolini che sono stati sbranati. Intorno alle cinque del mattino, seguendo lo stesso itinerario che già era stato individuato, l’animale si è ripresentato dove 24 ore prima aveva trovato le sue prede. Ha cercato di andare verso la zona dove i proprietari di una fattoria didattica tengono gli animali da allevamento. “Stavolta lo abbiamo visto proprio a 10 metri dal portone della nostra casa – spiega il capofamiglia – siamo riusciti con urla e accendendo le luci ad allontanarlo, io e la mia famiglia senza nessuna protezione lo abbiamo messo in fuga. Ci preoccupa il fatto che non sia stata data un’allerta ufficiale a tutti gli abitanti della zona. Anche questa notte dovremo stare attenti e invece siamo convinti che potrebbe bastare una squadra con fucili caricati a proiettili di sonnifero per addormentare il lupo, che passa sempre sugli stessi punti e poi portarlo in un luogo adeguato”. Insomma la richiesta di caccia al lupo non è assolutamente finalizzata all’abbattimento dell’animale nemmeno da parte di coloro che nelle scorse ore hanno seppellito i loro fedeli amici a quattro zampe. E intanto nei dintorni si segnalano scomparse di animali. Tutto da appurare se si tratti ancora dell’opera del lupo.

Proprio nella giornata di oggi si apprende che si svolgerà in Regione una riunione degli uffici competenti sul tema delle numerose aggressioni da parte dei lupi che si sono verificate in diverse zone dell’Umbria. E intanto anche la Confederazione Italiana  Agricoltori ieri ha diffuso una nota: “Ormai i lupi non si fermano più e continuano a depredare le campagne della nostra regione senza che alcun ostacolo venga loro frapposto. La Cia dell’Umbria, negli ultimi giorni, ha raccolto denunce di produttori ed allevatori colpiti dai continui attacchi che, ormai, mettono in pericolo anche l’incolumità loro e dei loro familiari. L’ultima aggressione segnalata, in ordine di tempo, riguarda alcuni capi ovini di proprietà di un’azienda agricola con attività di fattoria didattica nel territorio di Passignano sul Trasimeno. Sono anni, ormai, che la Cia dell’Umbria segnala queste malaugurate circostanze ed avanza specifiche proposte alle autorità competenti per tentare di contenere questo fenomeno e, più in generale, quello della eccessiva presenza di selvatici (cinghiali in primis) nella nostra regione; purtroppo, ad oggi, non vi sono state risposte efficaci ed il dramma di chi vive ed opera in campagna viene vissuto con distacco ed indifferenza da parte di chi dovrebbe mettere in atto strategie di contenimento del danno e prevenzione. I lupi, tra l’altro, colpiscono in prevalenza aziende zootecniche in  aree  marginali della regione dove insistono allevamenti di pregio (bovini di razza Chianina allo stato brado, alpaca, ovini di razza Appenninica) come è accaduto e tuttora accade a San Venanzo, Umbertide, Pietralunga e in Val Nerina, arrecando un enorme danno economico a chi, con grande fatica e sacrificio, contribuisce in maniera determinante a mantenere produttivo un territorio che, altrimenti, sarebbe definitivamente abbandonato a se stesso. Per la Cia dell’Umbria le autorità competenti devono, pertanto, prendere atto che secondo le stime più recenti, rilanciate nei giorni scorsi anche da Repubblica, la popolazione attuale di lupi sull’Appennino supera di gran lunga le 2mila unità: una situazione assolutamente diversa rispetto a quella di qualche decennio fa, quando il lupo era una specie in via di estinzione ed era stato annoverato tra le specie protette. Il Ministero dell’Ambiente, sulla scia di quanto già stabilito in altri Paesi europei come Francia, Spagna e Svezia e recependo una proposta avanzata dalla Cia in incontri ed audizioni in Parlamento, ha elaborato un documento con il quale introdurre una deroga che preveda la possibilità di cattura dei capi in soprannumero. Nel frattempo comunque – secondo la Cia dell’Umbria –  è assolutamente necessario ed urgente indennizzare per intero gli allevatori colpiti e studiare con attenzione, sia a livello regionale che interregionale (soprattutto con Marche e Toscana), soluzioni praticabili per tentare di eliminare o, almeno, ridurre fortemente il preoccupante fenomeno”.

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