Quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio pubblicitario per presentare il film La Caccia – che per la prima volta vede insieme sul grande schermo Laura Chiatti e Marco Bocci – finisce per diventare una bufera social in un bicchier d’acqua con al centro proprio i due attori umbri e con la Chiatti accusata di vivere nel medioevo e di ‘pubblicizzare’ il patriarcato.
Complice anche l’atmosfera rilassata, l’attrice umbra ha spiegato a Mara Venier “Non tollero l’uomo che si mette a fare il letto, dare l’aspirapolvere. Mi abbassa l’eros, me lo uccide… io cucino e tutto il resto, sono all’antica in questo senso con certi ruoli“. Con tanto di conferma del marito: “Io ci provo, ma non vuole che pulisco che sparecchio, si incavola, mi dice di stare fermo“.
A parte l’ex senatore leghista Simone Pillon, noto anche in Umbria, che ha salutato l’uscita della Chiatti con 92 minuti di applausi, le critiche sono state immediate, soprattutto per la vetrina, quella della Rai, in cui Laura Chiatti ha pronunciato le dichiarazioni presuntamente ‘sessiste’. “Se ti si abbassa l’eros perché il tuo compagno pulisce casa il problema non è nel ruolo ma nella tua testa” “La donna può lavare i piatti e l’uomo no? Nel 2023 in Rai in diretta si dice questo“, “Vergognati, è più sexy un uomo che sa cucinare“. E viste le mille polemiche, è (quasi) immediata la replica su Instagram: “Di solito evito di dare troppa attenzione a contenuti di questo tipo, perché non amo alimentare ciò che viene costruito tanto per fare polemica, ma quando questo viene totalmente mal interpretato e strumentalizzato solo ed esclusivamente per screditare e disonorare la persona che sono, mi sento di esporre il mio pensiero, seguendo il principio di libertà che ho sempre coerentemente dichiarato essere per me, un qualcosa per cui vale veramente la pena lottare”, la lunga premessa.
Quella sull’eros ucciso dall’uomo casalingo, spiega l’attrice, “era una battuta goliardica in un contesto divertente e spensierato come il salotto di Mara Venier non può e non deve essere etichettata come discriminatoria o peggio ancora sessista… sono concetti che non mi appartengono e che ripudio con forza. Mi rincresce – ancora Laura Chiatti – che le numerose e gloriose battaglie per la parità dei diritti tra uomini e donne e sulla libertà di pensiero si infrangono miseramente sull’attacco qualunquista ad un pensiero di una donna. È proprio vero che nel mondo contemporaneo l’unico posto dove si realizza la perfetta uguaglianza è…nel traffico. Ah dimenticavo – la conclusione con tanto di faccina con gli occhi a cuore – stamattina mio marito ha rifatto il letto, dato l’aspirapolvere e pulito i bagni, e tutto sommato devo dire che...”.