Il Parco regionale di Colfiorito è diventato un polo di attrazione turistica e didattica sempre più importante sia per il territorio foligante che per quello umbro. Nell’anno appena trascorso, ha fatto registrare circa seimila presenze, una crescita notevole grazie anche alla nuova Ss 77 che lo ha collegato in maniera più rapida alle Marche.
A tracciare il positivo bilancio è Paolo Gubbini, consigliere incaricato per il Parco di Colfiorito, sottolineando l’incremento delle attività svolte, in particolar modo quelle didattiche, con la partecipazione delle scuole e dei visitatori. Le presenze totali sono state per l’esattezza 5.823 nel 2016 rispetto alle 4.196 nel 2015 e 3.386 nel 2014. “Il 2016 è stato un anno ricchissimo di eventi – ha sottolineato Gubbini – il 2017 sarà importante perché ci saranno i bandi europei”.
Gubbini ha ricordato le varie iniziative svolte nell’anno scorso: ‘La settimana del pianeta Terra’, la mostra ‘Mulinaccio e Mollaro storia e leggende’, l’evento ‘Italian Wonders Ways’ spesso organizzate in collaborazione con le associazioni del territorio.
Pubblicata una guida per giovani escursionisti “Percorsi brevi per gambe corte” ed effettuata la mappatura del sentiero “Gli altipiani del Monte Trella: ventimila passi tra l’Umbria e le Marche”. Il servizio Parco di Colfiorito ha acquisito volumi fotografici di Giulio Cagnucci, relativi alla zona e al tarabuso, uccello simbolo dell’area naturale protetta.
Il Parco di Colfiorito viene frequentato da molti istituti scolastici dell’Umbria, che utilizzano il territorio e le strutture come luogo ideale per approfondire i temi relativi alle scienze naturali ed ambientali. Recentemente è stata rivista la rete di sentieri dell’area del Parco, individuando due nuovi sentieri. Realizzata anche una mappa ad uso escursionistico, che collega la zona con quelle limitrofe di Nocera Umbra, Serravalle del Chienti, Sellano e Trevi.
Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha sottolineato che “ora si apre la sfida per il vecchio tracciato, dove c’è l’opportunità di realizzare una pista ciclabile. In questo quadro si aprirà un confronto con l’Anas per utilizzare le loro strutture, le famose ‘casette rosse’ per farne posti di accoglienza e ristoro lungo il percorso”.