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L'Umbria Ensemble all'Isola del Libro Trasimeno / Il Quartetto d'Archi celebra il bicentenario di Giuseppe Verdi

Ci sono sogni che diventano realtà, splendide realtà, le cui forme sono fatte di Cultura, Arte, coniugazione e sintesi di bellezze spirituali e naturali. Questa è l’Isola del Libro Trasimeno, una realtà nata dal sogno lungamente accarezzato da Italo Marri, appassionato cultore di libri e dintorni, infaticabile e generoso divulgatore culturale.

Domenica 1 Settembre, inaugurazione della kermesse culturale isolana, dalle ore 17.30, nel Giardino dell’Oso dell’Isola Maggiore del Lago Trasimeno (ingresso libero; per orario traghetti: www.umbriamobilita.it ) sarà il Quartetto d’Archi di UmbriaEnsemble a “raccontare” in musica un evento di prima grandezza celebrato in tutto il mondo: il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. L’altra faccia del Melodramma, quella presentata in questo programma di Concerto, quella meno illuminata dalle luci della ribalta ma non per questo meno interessante sia da un punto di vista musicologico che artistico. Stiamo parlando della Musica strumentale dei più noti ed amati Operisti italiani, che infatti si dedicarono anche alle composizioni per soli strumenti con la sicura maestria delle grandi pagine della Lirica. Non solo arie, cavatine o recitativi, ma anche Sonate, Trii e Quartetti, sono usciti dalla penna di Rossini, Puccini e Verdi.

Il programma del Concerto ruota intorno a Giuseppe Verdi con un itinerario che da Rossini arriva fino a Puccini. Verdi fu infatti un importante punto di riferimento sia per i compositori a lui contemporanei che per le successive generazioni di musicisti che a lui si volsero come ideale referente di una forte identità musicale nazionale aperta, tuttavia, al confronto culturale e stilistico con l’Europa. Il ”Cigno di Busseto” fu forse il più autorevole protagonista delle vicende che nel clima culturale italiano di fine Ottocento opponevano la musica vocale alla musica strumentale. Quando infatti negli ultimi decenni di quel secolo il Melodramma, giunto ormai al punto più alto del suo fulgore e della sua fortuna, cominciava già a significare una tradizione, quella del Belcanto, che resisteva al nuovo – rappresentato dal progresso della musica strumentale che dalla Germania cominciava ad imporsi in Europa e già a penetrare in Italia – Verdi seppe tenere conto delle nuove possibilità espressive e rinnovare sublimemente la propria arte senza lasciarsi sopravanzare dai mutamenti del gusto. Frutto di questa sensibilità è il “Quartetto in mi minore” (composto a Napoli il 1 Aprile 1873) eloquente ed altissima prova di abilità tecnica e duttilità stilistica. Completano il programma di UmbriaEnsemble l’Elegia op.20, “Crisantemi”, di Giacomo Puccini e la “Sonata à quattro” in Sol Maggiore di Gioaccini Rossini.