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“L'UMBRIA E' LA REGIONE PIU' INDEBITATA D'ITALIA”

L'indebitamento della Regione Umbria passato da 1 miliardo 738 milioni di euro del 2000 a 4 miliardi 432 milioni di euro nel 2005. Si tratta di un aumento del debito del 155 per cento. Gli umbri sono gli italiani più indebitati con 5.298 euro di debito pro capite con un rapporto debito/pil che nel 2005 stato del 25 per cento. E quanto sottolineato in apertura della conferenza stampa del gruppo consiliare di Alleanza nazionale (Franco Zaffini, Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani) e dal capogruppo della CdL per l'Umbria Pietro Laffranco convocata a Palazzo Cesaroni in occasione della presentazione di due interrogazioni, una delle quali question time e un altra più dettagliata nelle quali si chiede: Quale ricaduta positiva, in termini di sviluppo sociale ed economico, si sia avuta nella regione negli ultimi cinque anni a fronte dell'esorbitante debito contratto sui mercati finanziari esteri (question time); la scadenza media ponderata dello stock di debito in ammortamento per ognuno degli anni dal 2000 ad oggi; qual'è l'importo complessivo del prestito obbligazionario effettivamente sottoscritto dalla Regione; qual'è l'importo destinato alla copertura delle spese di investimento, quale quello destinato al pagamento delle penali sull'estinzione anticipata delle quote dei mutui Dexia, quale quello delle penali dovute a Nomura-Bnl per la chiusura degli swap in essere e ad ogni altro titolo; i termini contrattutali dell'operazione complessiva (sinking found); il rendimento atteso dalla gestione affidata a Nomura del fondo vincolato di ammortamento relativo al prestito obbligazionario; se la Giunta non ritenga di aver condotto la Regione sull'orlo del baratro finanziario mettendo in atto operazioni finanziarie lontane da ogni logica e buon senso.I consiglieri del centrodestra hanno prestato particolare attenzione e preoccupazione al fatto che l'Umbria ha contratto il 73 per cento del proprio debito sui mercati esteri grazie all'intermediario creditizio Nomura. Questo ha detto il capogruppo di An, Zaffini non trova riscontro in nessuna delle altre Regioni italiane. L'Emilia Romagna, ad esempio ha detto ha concentrato il suo debito, nettamente inferiore al nostro, sul mercato italiano. L'Esecutivo regionale ha aggiunto continua a portare avanti operazioni finanziarie al limite della sostenibilità, presentando l'emissione di obbligazioni (assunzione di debito) sui mercati esteri e la costituzione dei relativi fondi di ammortamento (per fare fronte al debito assunto), come una sorta di scommessa degli investitori stranieri basata sulla solidità economica dell'Ente che, alla luce dei dati a disposizione, tutta da dimostrare. Queste operazioni ha evidenziato vengono utilizzate, solo in parte, per coprire spese di investimento. Per il resto sono necessarie per pagare interessi, penali e commissioni derivanti da estinzione anticipata e rifinanziamento di mutui e di contratti di swuap. In questo modo si stanno indebitando non solo i nostri figli, ma anche i nostri nipoti. Questa pratica ha spiegato Zaffini viene messa in atto allo scopo di aggirare il patto di stabilità, che prevede un massimo indebitamento pari al 25 per cento delle risorse libere a Bilancio, ed stata condannata e stigmatizzata dalla magistratura contabile della Corte dei Conti. Nell'interrogazione vengono richiamate alcune delibere di Giunta (2022/2006 2023/2006 808/2007) relative all'emissione di un prestito obbligazionario pari a 230 milioni di euro.