L’obiettivo è mettere al riparo il Governo giallorosso, anche in caso di sconfitta alle elezioni in Umbria. Il senso della risposta del premier Giuseppe Conte ai giornalisti che gli chiedevano del voto in Umbria, dunque, andava proprio in quella direzione: non caricare di una valore politico nazionale un voto locale ad alto rischio per il centrosinistra ed il Movimento 5 stelle. La sintesi delle parole di Giuseppe Conte, però, con quel paragone tra l’Umbria e la provincia di Lecce, non sono andate giù a tanti umbri.
“Il voto in Umbria- ha detto – non può essere un test per il Governo. Con tutto il rispetto per la popolazione umbra, popolazione che è pari a quella della provincia di Lecce, non può essere determinante per le sorti del Governo“. Il paragone, dunque, è stato numerico. E con quel “con tutto il rispetto” in premessa. Però, visti tanti commenti sui social, molti umbri non l’hanno presa bene.
Del resto, Conte in questa sua visita “mezza istituzionale“, come lui stesso l’ha chiamata, a Perugia sabato in occasione di Eurochocolate, ha cercato di evitare, per quanto possibile, la lettura che lo vuole in Umbria (lunedì sarà a Solomeo da Cucinelli) per sostenere il candidato del patto civico Vincenzo Bianconi. Con cui il premier si è fatto comunque fotografare. Anche se Conte si stizzisce quando i cronisti insistono sulla sua visita in chiave elettorale: “Non ho fatto nessun comizio“.
Però, ovviamente, Conte ci spera nel miracolo che possa vincere, sovvertendo i pronostici, quel Bianconi sostenuto da “un esperimento politico importante” in cui Conte ha detto di credere molto. “Ma che è stato organizzato in poco tempo – mette le mani avanti – e quindi non può essere un test per il Governo“.
Ma Conte ha fatto anche un annuncio importante per l’Umbria: lunedì in Consiglio dei ministri sarà varato un decreto terremoto per l’Umbria, con l’obiettivo di accelerare la ricostruzione. “Sono vicinissimo alla popolazione umbra” ha concluso.