Luisa Ranieri prende i panni di Luisa Spagnoli ed è subito incanto. A chi si è sintonizzato sulla prima puntata del biopic sulla donna perugina che ha cambiato le sorti della città agli inizi del Novecento, la fiction è piaciuta. E i messaggi sui social network ne sono stati un messaggio chiaro. Ma non è solo questo ciò che colpisce dalla storia andata in onda ieri sera, e che continuerà anche oggi in prima serata su Rai 1. Ciò che invece colpisce positivamente è lo spaccato sociale ed imprenditoriale di una Perugia di inizio secolo, panorama in cui una donna forte e determinata come la Spagnoli, dalle idee avanguardistiche, come erano gli anni ’20, trova il suo habitat perfetto, trasformandolo. Sono quelli i decenni di un’Italia proiettata verso il futuro, prima che la tragedia delle guerra mondiali si abbattesse sull’Europa, sull’Italia e su una cittadina come Perugia. Dalla nascita della Perugina, a quella del lanificio Spagnoli, dove comparvero i primi asili nido in fabbrica, utili affinché le madri lavoratrici potessero avere più vicini i propri figli sul posto di lavoro.
Perugia ha accolto la storia della fiction vincendo contro tutte quelle etichette che negli ultimi anni le sono state affibbiate, uscendone come una città abitata da uomini di ingegno, lavoratori e di buona volontà. Quasi come fosse un ringraziamento postumo per una donna che ha dato tanto alla città e ai suoi figli, e che potrebbe continuare a dare nonostante la crisi che ha colpito proprio il settore dolciario. L’ha accolta, con il sindaco Romizi che ha ascoltato il desiderio della cittadinanza, volendola vedere tutti insieme, come al cinematografo, sul grande schermo in Sala dei Notari. E così che nella sua prima puntata, la fiction non è solo una meravigliosa cartolina di Perugia, delle sue strade e dei suoi vicoli, della sua piazza, con le immagini scandite da battute con il “dònca”. E’ un quadro di genere, economico e sociale: al centro una donna, con i suoi amori e le sue passioni, che guadagna un ruolo di valore, ricordandoci quanto ancora le donne stesse potrebbero conquistare.
Le due puntate del biopic, prodotte da Movie Arte di Massimiliano La Pigna, raccontano tutta la carriera di Luisa Spagnoli, nata in provincia di Perugia nel 1877, poi morta prematuramente a Parigi nel 1935, quando la sua vita era al massimo della sua attività professionale. I telespettatori potranno vedere su schermo la storia d’amore della Spagnoli con il marito Annibale, la separazione tra i due, la nascita del fortunato Bacio Perugina, prima chiamato “cazzotto”, e divenuto poi famoso in tutta Italia. E ancora nelle due puntate verranno narrate le idee all’avanguardia della Spagnoli, come i primi asili nido nelle fabbriche, utili affinché le madri lavoratrici potessero avere più vicini i propri figli sul posto di lavoro; la storia d’amore con l’industriale Buitoni e la nascita della fabbrica La Perugina; fino al male incurabile, che le portò via la vita in brevissimo tempo.
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