Il gip non ha convalidato il fermo – “non c’erano motivi d’urgenza” – ma Domenico Ossoli rimane in carcere per l’omicidio della moglie Annarita Morelli, aggravato dai futili motivi, dal rapporto di coniugio e dalla premeditazione. E’ l’esito dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto venerdì nel carcere di Rebibbia nei confronti del 73enne di Norcia che martedì mattina ha ucciso a colpi di pistola la moglie da cui si stava separando, mentre era all’interno della sua auto, a Fonte Nuova di Roma.
L’uxoricida si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, mentre al pm subito dopo aver commesso il fatto aveva detto che la donna “se lo meritava”.
Secondo quanto ricostruito, Domenico Ossoli è partito martedì mattina all’alba dalla sua abitazione di Ocricchio di Norcia – dove viveva stabilmente anche se spesso si appoggiava nella casa dove la moglie viveva con uno dei figli – portando con sé una delle sue pistole legalmente detenute (l’altra è stata sequestrata, al pari dell’intera abitazione nursina). Seguiva gli spostamenti di Annarita grazie ad un gps che aveva installato nella sua auto e l’ha raggiunta mentre lei usciva dal veterinario, intorno alle 8,30 del mattino. Poi, mentre lei era in macchina, ha esploso i colpi di pistola che hanno ucciso quella che per circa 40 anni era stata la sua compagna di vita. Entrando poi bel bar tabaccheria lì accanto e chiedendo di chiamare i carabinieri perché aveva ucciso la moglie. Militari dell’Arma di cui ha atteso l’arrivo, consegnando loro l’arma e seguendoli in caserma per poi essere portato in carcere.