Sono state presentate questa mattina, presso la sala del Triangolo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, le apparecchiature di ultima generazione di cui si è dotata la Struttura Complessa di Pneumologia diretta dal Dr. Maurizio Dottorini. Si tratta di broncoscopi a fibre ottiche combinati con sonde ecografiche (EBUS) , con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, del Comitato Chianelli , del comitato Bagnetti e delle famiglie Masciolini e Novembri.
Il Dr. Dottorini insieme ai suoi collaboratori Dr. Stefano Baglioni e Dr. Marta Abbritti hanno illustrato i vantaggi nella diagnostica e nella terapia delle più gravi patologie polmonari tra le quali la principale resta quella tumorale. Il gruppo di lavoro si è avvalso della collaborazione dell’oncologa Rita Chiari, dell’anestesista Noemi Speranza e dell’anatomo patologo Renato Colella.
“Sono notevoli i vantaggi per i pazienti, in particolare per quelli affetti da tumore del polmone; l’EBUS-TBNA permette , infatti, una stadiazione più accurata di quella ottenuta con la TC-PET e non inferiore a quella risultante dalla mediastinoscopia, procedura maggiormente invasiva e di costo molto più elevato” ha ribadito il Direttore della S.C. di Pneumolgia.
“L’accuratezza diagnostica di EBUS ha raggiunto il 92% sugli oltre 100 pazienti esaminati, confermando il risultato conseguito dai più importanti centri europei dotati della stessa apparecchiatura” ha detto la Dr. Marta Abbritti.
Una valutazione di cauto ottimismo è arrivata dall’oncologa Rita Chiari: “Negli ultimi tre anni il progresso della medicina molecolare è stato pari , se non addirittura superiore a quello dei precedenti 10 anni di ricerca. La patologia tumorale può essere in qualche maniera gestita con i farmaci intelligenti, ed il Servizio Sanitario Nazionale deve puntare a garantire la migliore qualità della vita possibile per i pazienti. I risultati sono incoraggianti in almeno il 60% dei casi”.
L’intervento del Direttore dell’Azienda Ospedaliera Walter Orlandi è stato incentrato sulla tecnologia e sulla innovazione organizzativa. “Per puntare ad una sostenibilità del sistema-ha affermato il Direttore Generale- è indispensabile percorrere vie nuove : la prevenzione resta un punto fermo , la lotta al tabagismo infatti deve necessariamente partire dagli operatori sanitari. È solo con l’esempio che si può sperare in un cambiamento. Quanto ai percorsi assistenziali , è sotto gli occhi di tutti che dal nostro ospedale sono praticamente sparite le così dette “barelle” grazie ad innovazioni organizzative quali l’OBI (Osservazione Breve dell’Area Medica) e l’attivazione della Unità di Degenza Infermieristica. E’ necessario rompere certi schemi se si vuole davvero realizzare un risultato che restituisce al cittadino-paziente la piena dignità e lo rimette al centro”.
La presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini ha ribadito che al primo punto deve esserci il saper declinare l’innovazione con la sostenibilità del sistema sanitario: “Dobbiamo mirare alla qualità dei servizi , ma batterci anche perché le decisioni sui percorsi assistenziali siano ad esclusivo appannaggio di chi presiede l’organizzazione. Non è ammissibile che certe attività assistenziali anche innovative vengano osteggiate da certe corporazioni e venga addirittura richiesto il parere della Magistratura . Personalmente ho fiducia nei giudici ma ci sono settori in cui mi sembra impropria la loro attività.”
Il riferimento della Presidente era chiaramente indirizzato alla “querelle” riguardante l’assetto organizzativo dell’UDI con conseguente ricorso al TAR da parte dell’Ordine dei medici e di alcuni sindacati dei medici , che potrebbe sospendere un’attività che va incontro alle esigenze del paziente e che facilita i percorsi integrativi con il territorio.
A conclusione della mattinata, l’Assessore alla Sanità Luca Barberini ha voluto soffermarsi sulla campagna contro il tabagismo che la Regione intende promuovere e e sostenere in maniera netta : “abbiamo necessità che i professionisti, soprattutto quelli che operano nelle malattie cardio-vascolari e respiratorie siano disposti ad affiancare la Regione in una grande campagna di sensibilizzazione che deve partire dalla scuole. Potremmo anche pensare che siano gli stessi studenti a visitare le strutture sanitarie per toccare con mano le conseguenze del fumo , i costi delle cure e gli esiti nefasti.