Il presidente nazionale di Terra Viva Cisl promuove comunque il Decreto Agricoltura, anche sul fotovoltaico
La scelta di coinvolgere l’Esercito nel contrasto alla fauna selvatica non convince Terra Viva Cisl, che pure giudica positivamente il Decreto Agricoltura firmato dal Presidente della Repubblica.
“Pur riconoscendo la gravità del fenomeno – afferma Claudio Risso, presidente nazionale di Terra Viva Cisl – riteniamo possano essere messi in campo tanti altri strumenti da parte delle Regioni, lasciando che i nostri militari si occupino di cose più idonee al loro ruolo”. Accolto invece positivamente, sempre nella lotta alla Peste suina africana, lo stanziamento di ulteriori 20 milioni di euro.
In generale Terra Viva Cisl promuove il decreto, perché pone basi importanti a sostegno delle imprese e a tutela del territorio di fronte ad eventi climatici estremi sempre più disastrosi.
“Quanto alle scelte del Governo sul fotovoltaico – aggiunge Risso – troviamo fuori luogo le polemiche che finiscono per contrapporre le esigenze produttive con il bisogno di accelerare la transizione ecologica. Il Decreto non blocca il fotovoltaico, ma riconosce priorità a un utilizzo dei pannelli solari che non impatti negativamente sulle filiere agroalimentari. Questa è una battaglia che portiamo avanti da sempre, un principio di buon senso che serve a riequilibrare un approccio che finora ha favorito, in tanti territori, le speculazioni finanziarie ed economiche a discapito della nostra agricoltura. Non è installando fotovoltaico ovunque – aggiunge il leader dell’Associazione dei Liberi Produttori Agricoli – che potremo recuperare campi abbandonati e aree interne spopolate, ma attraendo imprese e lavoro in quei territori a garanzia del cibo e della sicurezza alimentare, e questo non esclude di poter portare avanti i giusti percorsi da compiere per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Ci riserviamo comunque di poter contribuire a migliorare il Decreto nei suoi passaggi in Parlamento, ad esempio per poter diminuire la tanta burocrazia che rallenta l’uso del fotovoltaico per tante aziende agricole”.