Contro il cancro torna il calendario di Plastica2020, l’associazione formata da donne che hanno convertito la loro personale battaglia contro il cancro per essere, oggi, portatrici di divulgazione della prevenzione in ogni ambito. Lo hanno fatto in varie iniziative come il loro progetto “Fattelevedere” (campagna concreta di screening per ragazze dai 18 ai 35 anni mediante gratuite visite senologiche ed ecografie) o nella scuola, come il convegno tenutosi all’Istituto Scarpellini di Foligno.
Molte le donazioni che Plastica2020 è riuscita a fare grazie alla sempre pronta disponibilità di tante persone, tramite i proventi dei calendari, dalle donazioni ricevute da altre associazioni amiche che operano nel sociale e l’adesione a tante iniziative messe in campo: apparecchiature all’Ospedale di Narni, accessorio al macchinario per la radioterapia dell’Ospedale di Spoleto. Sempre pronta a fornire servizi a supporto del malato oncologico: il progetto “Accorciamo le distanze”, pensato per sovvenzionare i viaggi per raggiungere la radioterapia di Perugia e Terni, a causa dei disagi derivanti dalla chiusura / sottodimensionamento della Radioterapia dell’Ospedale San Matteo di Spoleto. Molto altro ancora che potrete scoprire visitando il contatto Facebook o Instagram dell’associazione.
Oggi si ripresentano con il loro Calendario 2024 che hanno intitolato “Cancro: un lavoro di squadra”. Perché il cancro si combatte insieme, uniti e compatti. È necessario fare squadra, un fronte comune di solidarietà.
Plastica2020, nella foto di copertina, ha voluto rappresentare metaforicamente la squadra come simbolo di condivisione e lotta comune di solidarietà: sia tutti più forti se non siamo soli. E le donne che hanno partecipato alla realizzazione del calendario, hanno voluto esternare le loro emozioni nelle foto dei vari mesi: hanno esposto la loro anima per essere anch’esse un messaggio di positività e profondità. Squadra: è tutto più leggero se si sta uniti, perché se una gioia condivisa è una gioia raddoppiata, un dolore condiviso è un dolore dimezzato.