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L'OSPEDALE DI FOLIGNO TRA I 27 MIGLIORI NOSOCOMI ITALIANI PER LA CURA ALLE DONNE

L'Ospedale San Giovanni Battista di Foligno è sempre più a misura di donna. Proprio il 30 giugno, infatti, ONDA, l'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, ha conferito alla struttura folignate il terzo Bollino Rosa che significa elevata attenzione per le esigenze femminili. Il prestigioso riconoscimento ritirato a Roma dal Direttore Generale dell'Asl n. 3 dell'Umbria, Maria Gigliola Rosignoli, nella Sala Auditorium Biagio D'Alba del Ministero della Salute, va ad aggiungersi agli altri due Bollini ricevuti nel 2008 e nel 2009. La commissione esaminatrice di ONDA, presieduta da Laura Pellegrini, Direttore Generale dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, ha visitato le strutture dell'ospedale di Foligno al fine di verificare l'esistenza di eccellenze al femminile. La site visit della commissione ha interessato solo 5 strutture italiane estratte a sorte tra quelle già premiate lo scorso anno. Così, insieme al San Raffaele di Milano, all'Humanitas Centro Catanese di Oncologia di Catania, al Policlinico di Modena e all'Azienda Ospedaliera G. Brotzu di Cagliari, il San Giovanni Battista di Foligno è stato premiato con il maggior riconoscimento, cioè il terzo Bollino Rosa. Tra i criteri adottati dalla commissione per l'assegnazione del riconoscimento figurano, tra gli altri, la verifica che le strutture abbiano prodotto pubblicazioni scientifiche sulle patologie femminili e attuino il parto senza dolore. L'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna si ispira al modello degli women's hospital statunitensi che presentano appunto la prospettiva di genere nel panorama delle proprie cure mediche. “Siamo davvero soddisfatti per aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento – ha dichiarato il Direttore Generale dell'Asl n. 3 dell'Umbria, Maria Gigliola Rosignoli – che premia il nostro impegno e la nostra attenzione al livello della cosiddetta “women friendship” e cioè la qualità raggiunta dal nostro ospedale non solo nei confronti della cura delle patologie femminili, ma anche la sensibilità nel trattamento delle esigenze delle donne ricoverate”.