Chissà se hanno già in mente la rivisitazione di qualche piatto tipico del Trasimeno come “tempura di agoni”, “anguilla in salsa agrodolce” o “tinca alle mandorle”. Potrebbe però essere questo il risultato della fusione tra due culture che fino ad oggi sembravano non avere nulla in comune: l’arte culinaria cinese e quella umbra, del Trasimeno per la precisione. Ormai è ufficiale. Da qualche giorno infatti è in corso una trattativa tra un gruppo di imprenditori cinesi e il titolare di un’attività ittica del lago di Perugia. Orientali interessati ai prodotti ittici del Trasimeno. L’azienda che stanno pensando di rilevare è quella di Bruno Ciambelli nel piccolo borgo di pescatori di Borghetto di Tuoro sul Trasimeno. I legali sono già al lavoro e Ciambelli ha confermato a Tuttoggi.info di avere intenzione di affittare l’ingrosso di pesce che mandava avanti da tanti anni. Lui, a 65 anni, ha infatti deciso di ritirarsi, complice anche la crisi e la difficoltà di tirare avanti “troppe tasse”. E così il gruppo imprenditoriale cinese, che ha già attività commerciali al confine con la Toscana, ha deciso di investire anche nel settore della pesca: “A quanto ho capito – ci ha spiegato Ciambelli – vorrebbero anche mettersi a pescare, cosa che io non facevo, in quanto mi occupavo di comprare e vendere il pesce all’ingrosso”. E lo stesso Ciambelli non nasconde di avere avuto una certa diffidenza sul primo momento: “Mi hanno cercato loro a gennaio, all’inizio sono stato molto scettico, poi mi sono sembrate delle persone valide e ho deciso di provare affittandogli l’attività e non di venderla subito. Poi vedremo”. Adesso che la notizia è stata confermata e non si tratta più solo di voci di paese, non resta che attendere come i pescatori autoctoni accoglieranno i nuovi arrivati. Stando a quanto appreso da Ciambelli, nelle intenzioni degli investitori ci sarebbe anche quella di costituire una nuova cooperativa di pescatori.
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