Cronaca

Londra, attentato a Westminster | Pugile Vianello racconta, “il killer a dieci metri da me”

Si avvicinava verso i poliziotti di presidio a Westminster con gli occhi sbarrati. L’ho visto, mentre, insieme al gruppo di pugili con cui ci troviamo a Londra per disputare un match, uscivamo dal Parlamento inglese, dove abbiamo seguito un convegno. Aveva dei coltelli in mano. Poi ho sentito gli spari. Se gli agenti non lo avessero freddato, i prossimi saremmo stati noi“. E’ il racconto del pugile Guido Vianello, campione mondiale dei pesi supermassimi, testimone oculare dell’attentato avvenuto a Londra, ieri pomeriggio, proprio nel cuore della City Hall, a pochi passi dal numero 10 di Downing Street. Attimi di paura e terrore, che per dinamica e modalità hanno fatto volare il pensiero a quanto già accaduto a Nizza e Berlino, e proprio nel giorno dell’anniversario della strage di Bruxelles. Un suv scagliato sulla folla nel pieno centro della capitale inglese: il bilancio al momento è quello di 5 persone rimaste uccise (incluso l’attentatore) e di venti feriti.

Vianello era lì, insieme ad altri dieci persone, tra pugili e tecnici della squadra. Fa parte della nazionale di pugilato che ha partecipato, tra le altre competizioni, anche alle Olimpiadi di Rio del 2016. La squadra olimpionica era stata presentata a Santa Maria degli Angeli, dove, in piazza Donegani, ha sede il Centro Nazionale Federale. Continua il racconto di Vianello, rilasciato a Skytg24 e a Il Messaggero: “Nel momento in cui stavamo uscendo dalle porte del Parlamento, alla fine della conferenza, abbiamo sentito un botto. Proprio in quel momento il suv guidato dall’attentatore si era scontrato contro i cancelli di Westminster. Eravamo a dieci metri da lui. A quel punto, ci siamo accorti che l’uomo è uscito dalla macchina, con due coltelli in mano e gli occhi sbarrati, si è diretto verso le porte del Parlamento. Ha colpito con dei fendenti un poliziotto disarmato. Poi è arrivato un altro agente in borghese che gli ha intimato l’alt. Lui non si è fermato: a quel punto gli spari, che hanno raggiunto l’attentatore. Tre colpi, uno sulla gamba e due allo stomaco“.

La squadra di pugili, così come gli altri presenti a Westminster, parlamentari inclusi, sono stati fatti rientrare nel palazzo, dove, per sicurezza, sono stati trattenuti e custoditi per diverse ore. Il tutto mentre, immediatamente, la premier Theresa May, presente alla seduta parlamentare in corso durante l’attentato, è stata fatta evacuare a bordo di una Jaguar. Scotland Yard ha parlato chiaramente di terrorismo: dell’attentatore erano state in un primo momento diffuse le generalità, poi in parte smentite da una parte della stampa inglese. Citando fonti non ufficiali, in un primo momento si è pensato che il killer sarebbe un cittadino britannico: Terry Brooks il suo nome, 42enne, residente nel sobborgo londinese di Hackney, nato da una famiglia di origine giamaicane e convertitosi all’Islam con il nome Abu Izzadeen nel 1975.

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Immagine tratta da OASport