L’Omnibus – il mega provvedimento che il quale si modificano o integrano parti di leggi regionali in diverse materie – a quaranta giorni dal voto poteva rappresentare un assalto alla diligenza per una maggioranza che negli ultimi mesi non sempre si è avvicinata compatta alla prova delle urne (per le elezioni regionali in Umbria si voterà a metà novembre). Tanto più viste le polpette avvelenate inserite dall’opposizione nell’atto al vaglio dell’Assemblea legislativa regionale, come quelle in materia di sanità, sociale e sul cosiddetto emendamento Puletti, che quasi un anno fa ha cambiato la regolamentazione degli accessi con i mezzi a motore nei sentieri.
La mattinata di martedì è iniziata con tartufai e cercatori di funghi che, rispondendo all’appello di CAT Umbria (Coordinamento Associazioni Tartufai) e AMI Umbria (Coordinamento delle Associazioni Micologiche Umbre) avevano atteso fuori da Palazzo Donini la governatrice Donatella Tesei per chiederle ragione dell’emendamento presentato dal consigliere Andrea Fora (Patto Civico per l’Umbria) per la chiusura dei fondi delle aziende private di caccia. Una riforma attesa da Confagricoltura ed Eps, per le quali le nuove misure non avrebbero determinato “quel processo di chiusura del territorio regionale con limitazioni alla libera cerca da parte dei tartufai umbri”.
La pensano in tutt’altro modo tartufai e cercatori di funghi. E gli esponenti di Pd e M5s che hanno sostenuto le ragioni di chi si è ritrovato sotto i Palazzi della Regione a protestare.
Il nodo riguarda il contrasto tra le rivendicazioni dei proprietari dei fondi e quanti si recano invece liberamente alla ricerca di funghi e tartufi. Istanze difficilmente conciliabili e quindi con l’inevitabile risultato, comunque ci si metta le mani, di scontentare qualcuno.
Ai manifestanti che sventolavano manifesti contro il centrodestra e in particolare Fora e Morroni, la governatrice Tesei ha detto di non essere stata messa a conoscenza della volontà di presentare l’emendamento. Da parte di un consigliere, Fora, che è ufficiosamente entrato in maggioranza (sabato era in prima fila a Umbriafiere per l’avvio della campagna elettorale di Tesei) con l’accordo con Romizi per le comunali di Perugia, poi, come noto, andate male per il centrodestra.
Già la sera precedente la seduta di Consiglio, tra gli esponenti di maggioranza c’era stato uno scambio di telefonate per fermare una riforma (quella appunto su funghi e tartufi) che avrebbe comunque scontentato qualcuno. Trovando nella mancata copertura economica – nell’Omnibus non si possono prevedere spese – la strategia di uscita da un pasticcio. Poi risolto con un voto in Aula che ha creato più di un imbarazzo.
Ulteriori incidenti di percorso, nel prosieguo della seduta sull’Omnibus, quando ormai era scesa la sera su Palazzo Cesaroni, sono stati evitati. Anche sui sentieri nei quali, cancellando l’emendamento Puletti, De Luca e il centrosinistra confidavano di bloccare il transito dei mezzi a motore.