Fumata bianca, tra le defezioni, in Consiglio regionale per il cosiddetto Lodo Orlandi, il disegno di legge che istituisce la figura del direttore generale (ruolo che sarà oggetto di un bando ma che in molti danno già per assegnato al dirigente Walter Orlandi), ridisegna le funzioni dei direttori regionali ed istituisce il Comitato di direzione all’interno della Regione Umbria.
Un’approvazione (solo con 11 voti favorevoli, quelli di Pd e Ser, e non tutti) che arriva dopo forti fibrillazioni all’interno della maggioranza che la settimana scorsa avevano portato al rinvio della pratica. Tanto che la consigliera Pd Carla Casciari non ha partecipato al voto, al pari del Movimento 5 stelle, mentre Attilio Solinas (gruppo misto – Articolo 1) ha votato contro insieme al centrodestra. Una vicenda che è destinata a non chiudersi qui, visto che – nonostante l’assessore regionale Bartolini parli di risparmi ed una migliore organizzazione per l’ente – il consigliere regionale Claudio Ricci ha invece inviato nelle ultime ore tutti gli atti alla magistratura.
A stigmatizzare alcuni comportamenti politici, della maggioranza in primis, in clima da resa dei conti, è stata la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini. “Sono perplessa per certi atteggiamenti di parte della maggioranza, a cui è richiesto senso di responsabilità e serietà, sempre” ha detto la governatrice.
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La NORMA – “Ulteriori modificazioni ed integrazioni della legge regionale ‘2/2005’ (Azione amministrativa regionale e struttura organizzativa e dirigenza della presidenza e della Giunta regionale regionale) – introduce la figura del direttore generale, ridisegna le funzioni dei direttori regionali ed istituisce il Comitato di direzione. Prevista anche la valutazione, da parte dei cittadini, dei servizi forniti dalla Regione Umbria, con una ‘Giornata annuale della trasparenza’, dedicata ai risultati delle indicazioni fornite dagli utenti.
Dei 18 emendamenti presentati, l’Aula ha bocciato i 14 a firma Raffaele Nevi (FI) che miravano a mettere in discussione l’impianto e gli obiettivi stessi della legge e approvato 2 a firma Andrea Smacchi (Pd) che puntano a dare tempistiche certe, e più brevi, all’entrata in vigore della legge (4 mesi) e del relativo regolamento (4 mesi). Il disegno di legge ha quindi visto 11 voti a favore, 8 contrari (Misto – Mdp, FI, Rp, Lega e FdI), mentre M5s e Casciari (Pd) sono usciti dall’aula.
GLI INTERVENTI
L’assessore Antonio Bartolini ha evidenziato che “il tema del rapporto tra politica e amministrazioni è stato affrontato con dichiarazioni urlate e minacce di ricorso alla magistratura. Negli interventi è apparso un giudizio superficiale di carattere solo politico. In Italia il rapporto fiduciario sulla dirigenza è strato introdotto dal centrodestra, che con Frattini introdusse lo spoil system, impugnato davanti alla Corte Costituzionale che ha bocciato lo spoil system di stile americano, che ha dato alcuni principi, rispettati dal disegno di legge che stiamo discutendo. Non è esclusa, per gli organi apicali, una norma di carattere fiduciario, ma si chiede almeno che queste persone abbiano dei requisiti minimi ben precisi. Altro principio stabilito dalla Consulta, riguarda ambiti e limiti di questa scelta fiduciaria. I direttori regionali e il direttore generale non possono essere rimossi se non alla scadenza, questo è previsto all’articolo 15 del disegno di legge. Quindi gli attuali direttori non possono essere rimossi. L’operazione che si vuole fare è istituire un direttore generale con funzioni di coordinamento, che sarà scelto con un avviso pubblico. È inutile appellarsi alla Corte dei Conti, dato che non ci sono aumenti di spesa visto che due pensionamenti ci forniranno le risorse per coprire l’intera riorganizzazione, che anzi vedrà un risparmio: questo è l’impegno che ho preso con i sindacati e con l’Assemblea legislativa”.
Il relatore di minoranza, Raffaele Nevi (FI), ha replicato che “si vuol far credere che questo disegno di legge era necessario e che risponde alla richiesta di rinnovamento della società regionale. L’Assemblea legislativa non meritava un atto del genere, che sembra una barzelletta oltre ad essere un vero pasticcio senza risolvere il problema politico, dato che probabilmente Orlandi non parteciperà al bando e resterà alla sanità. Smacchi oggi ha anche ritirato l’emendamento che chiedeva la rotazione dei dirigenti, dato che la presidente della Giunta si era arrabbiata. Per ottenere l’invarianza di spesa la nomina del direttore generale potrà avvenire solo quando ci saranno due pensionamenti in grado di liberare risorse sufficienti. Questa buffonata è stata messa in scena per tenere insieme il Pd: tutti saranno soddisfatti e per circa un anno non se ne riparlerà più. Sempre che Orlandi non presenti la domanda altrimenti ci sarà una nuova crisi. Nel frattempo rimane il problema dell’organizzazione del lavoro nelle strutture della Regione e sui servizi offerti ai cittadini. Il Comitato per il monitoraggio sta verificando quanto procede lentamente l’azione della Regione. Ha fatto bene Claudio Ricci a inoltrare una nota alla Procura dato che non vorrei che ci fossero pressioni ai limiti di legge per far spostare il direttore alla sanità”.
LE DICHIARAZIONI DI VOTO
Marco Squarta (FDI): “Di fronte a questa legge lo sconcerto è enorme. L’assessore ha cercato di mischiare la carte dicendo che ci saranno dei risparmi. Chiedete a chiunque lavori nella sanità se questa proposta di legge è utile, nessuno vi dirà di sì. L’intento di questa legge è stato completamente smascherato, rimettere a posto i cocci della maggioranza. Leggiamo dai giornali che potrebbe trattarsi di una norma ad personam e la superficialità con cui questo dibattito è stato affrontato non fa onore a quest’aula. Ho forti dubbi sulla tenuta politica e sui comportamenti in questa totale divisione all’interno della maggioranza. È stato avviato un iter con una velocità incredibile, per istituire un nuovo direttore che comporterà maggiori spese. Voto totalmente contrario da parte dei Fratelli d’Italia per una pagina nerissima di questa istituzione”.
Emanuele Fiorini (LN): “L’assessore Bartolini continua a sottolineare il risparmio che deriverebbe da questa legge. Ma noi non crediamo più alle favole. L’impegno massimo della maggioranza servirebbe per risolvere i problemi reali e seri con cui si devono giornalmente confrontare i cittadini e non per la spartizione di poltrone. Non serve allungare la catena di comando, serve dare risposte alle molte aziende in difficoltà e alle vertenze in atto. Serve aiutare le famiglie”.
Claudio Ricci (Rp): “Il richiamo dell’assessore al quadro giuridico appare esorbitante. I direttori regionali esistono già e svolgono la loro funzione in segmenti separati e tematici. Un ulteriore direttore generale sarà soltanto un filtro che produrrà maggiore inefficacia e inefficienza rispetto alle azioni gestionali. Questa scelta poteva avere senso soltanto se prima ci fosse stata una riorganizzazione operativa o un piano di razionalizzazione della spesa. Si tratta di una norma inopportuna, soprattutto in questo tempo”.
Sergio De Vincenzi (Rp): “Mentre siamo qui a discutere questo atto, fuori, nelle locandine dei giornali è riportato che un uomo di 38 anni è morto in seguito ad un semplice intervento chirurgico, le cause sono in corso di accertamento. Ma non si può morire così. Questo per dire che noi stiamo discutendo qualcosa molto lontano dalla vita delle persone e dalle famiglie che attendono ben altre risposte. Io prendo le distanze da questa azione della maggioranza e non nego di trovarmi, oggi, profondamente a disagio in questa Aula”.
Eros Brega (Pd): “L’opposizione non ha portato alcun contributo, non ha cercato confronto e non ha fatto proposte. Non ci si può nascondere, come è stato fatto, dietro i diversi punti di vista, naturali, della maggioranza. Sarebbe stato utile, da parte della opposizione, un confronto diverso e costruttivo, magari per dare vita ad una legge migliore. La Giunta ha predisposto una buona proposta che sarà certamente utile al miglioramento del sistema amministrativo regionale”.
Raffaele Nevi (FI): “Il consigliere Brega ha votato contro i nostri emendamenti, forse senza leggerli, dato che proponevano esattamente una visione alternativa alla legge della Giunta. Ma qui il tema era un altro. Votiamo una legge urgentissima che entrerà in vigore tra otto mesi mentre norme davvero urgenti restano ferme. Riconosco la coerenza della consigliera Casciari, che ha avuto il coraggio di non piegarsi al diktat partitocratico, dando voce ai tanti che reputano questa legge non votabile. Anche Solinas vota contro questo atto, in modo coerente. Il Centrosinistra quindi si è spaccato su un tema importante”.
Catiuscia Marini (presidente della Giunta): “E’ normale che una legge approvata nel 2005 possa avere necessità di essere aggiornata, anche alla luce della riforma Madia. Ed è legittimo assumere una innovazione che mira alla realizzazione di una macchina organizzativa più efficiente. In questi anni sono avvenute modifiche sostanziali del quadro nazionale, anche delle competenze, delle materie e dei servizi regionali. Molte agenzie e strutture endoregionali sono state riformate, così come le Province. Oggi la Regione torna ad essere anche un ente di gestione e organizzazione dei servizi. Sono tornati in capo alla Regione competenze, personale e responsabilità che sfidano la struttura organizzativa in maniera concreta e richiedono modalità di azione diverse dal passato. Una parte dell’opposizione, con qualcuno della maggioranza, pensa di fare propaganda politica. Noi invece in questi anni abbiamo svolto un lavoro di riduzione costante della spesa attraverso una incisiva riorganizzazione dell’ente che ha riguardato il personale, la dirigenza e le strutture. Auspico che si riapra la possibilità di stabilizzare il personale precario e di assumere nuovo personale, in modo da aggiornare le competenze. Da quando sono presidente le apicalità sono cambiate e c’è stata turnazione delle figure professionali. La riforma Madia impone un modello organizzativo che noi tentiamo di recepire. Abbiamo fatto un lavoro serio e rigoroso, riducendo la spesa e non lasciando a spasso il personale precario delle agenzie. Spero che i singoli individui che hanno subito il killeraggio di questi giorni si tuteleranno in sede legale. Vedremo se la legge reggerà la prova di costituzionalità, che viene verificata anche in modo eccessivo. Sono perplessa per certi atteggiamenti di parte della maggioranza, a cui è richiesto senso di responsabilità e serietà, sempre. Accetto anche questa volta la sfida sulla trasparenza e la correttezza: ci sarà una procedura di evidenza pubblica”.