Lo studio, in Umbria il 2017 è stato l'anno del lavoro precario - Tuttoggi.info

Lo studio, in Umbria il 2017 è stato l’anno del lavoro precario

Redazione

Lo studio, in Umbria il 2017 è stato l’anno del lavoro precario

Bravi (Ires Cgil): “Ulteriore forte calo dei contratti a tempo indeterminato, ormai coprono meno del 20% dei nuovi rapporti”
Dom, 25/02/2018 - 12:25

Condividi su:


L’aggiornamento a tutto il 2017 dei dati dell’Osservatorio Nazionale sul Precariato dell’INPS conferma le valutazioni dell’IRES CGIL dell’Umbria. Lo spiega il direttore Mario Bravi che evidenzia: “Continua a diminuire il lavoro a tempo indeterminato e dilaga quello precario e povero. Potremmo dire che l’unico dato certamente in crescita in Umbria è proprio l’aumento del lavoro precario e senza diritti“.

Vediamo i dati sull’Umbria relativi al periodo gennaio-dicembre 2017: assunzioni a tempo indeterminato 10.839; assunzioni a tempo determinato 60.952; stagionali 3.029; apprendistato 5.586. Quindi, un complesso di attivazioni nel 2017 pari a 80.406, mentre le cessazioni sono state 76.551. Tenendo conto anche delle trasformazioni a tempo indeterminato da altri contratti, il complesso dei nuovi rapporti a tempo indeterminato è pari a 15.776 unità, il 19,8% del totale, una percentuale più bassa della media nazionale, pari al 23,2%.

Inoltre, il saldo, sempre per quanto riguarda i tempi indeterminati, è negativo. Infatti, le cessazioni (18.665) sono superiori alle attivazioni sommate alle trasformazioni (15.776).

Sappiamo, naturalmente, che il numero dei contratti non corrisponde al numero delle persone occupate, che, proprio per la estrema precarietà e durata temporale dei rapporti (il 30% dei contratti ha una durata media di 1,4 giorni), sono costrette ad attivare più contratti anche nell’arco di pochi mesi. Non a caso, in Umbria nel II trimestre 2017 – dice l’Istat – l’occupazione complessiva è diminuita

Inoltre, c’è da mettere in evidenza che nel crollo dei contratti a tempo indeterminato rispetto al 2016 l’Umbria detiene il record negativo, con il calo più consistente (-16,3%, a fronte di un calo nazionale del –7,8%).

Insomma, il quadro occupazionale umbro del 2017 – dopo la fine dell’effetto incentivi e l’evidente fallimento del Jobs Act – conferma l’allarme lavoro in Umbria e ripropone l’esigenza di restituire dignità e diritti al mondo del lavoro, soprattutto quello giovanile, perché è evidente che non si può costruire il futuro dell’Umbria e del paese sul lavoro povero e precario.

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!