Lo Studio A'87 ricorda Vettor Pisani pittore, architetto, scenografo - Tuttoggi.info

Lo Studio A'87 ricorda Vettor Pisani pittore, architetto, scenografo

Redazione

Lo Studio A'87 ricorda Vettor Pisani pittore, architetto, scenografo

Ven, 26/08/2011 - 08:57

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A Spoleto, nel 1990, Vettor Pisani espone alla collettiva “Prigioni d’invenzione” nell’Ex-Carcere del Sant’Uffizio (ex-Convento di San Domenico ), con LeWitt, Mattiacci, Nagasawa, ed altri artisti emergenti viventi in Italia. Sempre a Spoleto, giugno – luglio 2002, partecipa alla 4° edizione della manifestazione d’arte contemporanea “Viaggiatori sulla Flaminia / Giardino segreto, giardino svelato”: una suggestiva installazione nella chiesa di S.Carlo che comprende anche quattro poesie della moglie Mimma; all’inaugurazione, Pisani, racconta il suo lavoro ispirato a l’Isola dei Morti di Bocklin. Il suo fare, ermetico, come un “viaggiatore” in un infinito labirinto dove si orienta attraverso l’architettura, la simbologia, la mitologia, gli archetipi dell’immaginario collettivo…i riferimenti ad artisti quali Duchamp, Yves Klein, Beuys, De Dominicis…

Dal suo catalogo monografico del 2002,“Meglio un asino vivo che un artista morto” a cura di Angelo Capasso, edito da Trevi Flash Art Museum e dal gallerista Pio Monti, ci piace riportare un particolare della conversazione tra Capasso e Vettor Pisani, dove il critico, riassumendo le riflessioni emerse dall’intervista, mette in evidenza la sensazione di trovarsi davanti ad una molteplicità creatrice, come se il desiderio più profondo di Pisani fosse quello che ogni sua opera non fosse una sua creazione esclusiva, “ma l’emanazione di un pensiero collettivo…”
(Vettor Pisani conclude): E’ vero. Anzi potrei dirti che la mia opera non mi appartiene quasi per niente. Io considero il mio fare arte come un tentativo, molto approssimativo, di diventare un artista: di tutto ciò che riesco a fare soltanto una piccolissima parte appartiene a me, il resto appartiene all’insieme dell’umanità. Non esiste un’immaginazione del singolo: esiste un’immaginazione generale, quindi non ha senso firmare la propria opera. Leonardo da Vinci, da quanto ne so, non ha mai firmato un quadro. Neanche Caravaggio.
Ci sarà un motivo, non credo che non sapessero scrivere.

In ricordo di Vettor Pisani, pittore, architetto, scenografo…
Studio A’87 e Associazione culturale “ Viaggiatori sulla Flaminia” Spoleto.

IMMAGINE ALLEGATA:
Particolare dell’installazione di Vettor Pisani nella chiesa di S.Carlo a Spoleto per la 4° edizione di VIAGGIATORI sulla FLAMINIA 2002 (Archivio Studio A’87)

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