Assisi

Lo strano caso dei pini a Bastia che fanno ‘litigare’ maggioranza e minoranze

Non si ferma la mobilitazione, la discussione e le ironie per i pini “storici” di Bastia in via Marsala, via
Manzoni e viale San Francesco.

A inizio mese i consiglieri Catia Degli Esposti e Fabrizio Raspa avevano espresso preoccupazione per alcuni dei pini che si trovano anche nella zona della scuola media colomba Antonietti. La relazione tecnica per la valutazione fitosanitaria e fitostatica sui filari arborei di queste vie, commissionata a maggio di quest’anno e consegnata a inizio luglio, evidenzia una situazione allarmante per la stabilità dei pini, eppure, al momento, sembra che l’amministrazione comunale non abbia intrapreso azioni concrete per la messa in sicurezza degli alberi pericolosi”, la denuncia della minoranza.

La classificazione del grado di rischio è risultata essere per 4 pini “D-Estrema”, per 5 “C/D- Elevata” e per i restanti 12 “C – Moderata”. Il fattore di danno per tutti è risultato “Estremo” e quello di contatto è classificato per 20 pini come “Elevato” ed “Estremo” per 2. Come spiegavano i due consiglieri, l’indagine suggerisce “l’abbattimento per tutti gli esemplari”, anche considerato che “con il progetto di riqualificazione urbana e ripristino della sicurezza stradale tutti subiranno inevitabilmente mutilazioni all’apparato radicale tali da portarli ad un rischio alto di crollo per ribaltamento della zolla. La giunta può mettere in sicurezza i pini o abbatterli – dice la minoranza – ma non è accettabile rimanere fermi mentre le persone transitano in quelle vie con alberi dichiarati molto pericolosi”.

E dopo che la giunta ha “ufficializzato” che l’abbattimento toccherà a tre piante, ma non è chiaro
cosa ne sarà delle altre per le quali una perizia dell’agronomo consiglia l’abbattimento visto che il
mix vecchiaia e lavori stradali rischia di peggiorare la situazione, sul punto è intervenuto Paolo Ansideri, ex portavoce del comitato per salvare i pini e oggi assessore che ricorda la promessa fatta in campagna elettorale. “Le alberature storiche sono un patrimonio ambientale e identitario della città, per questo motivo saranno adottate tutte le tecniche più avanzate messe a disposizione dalla moderna arboricoltura per evitarne l’abbattimento e renderne la crescita compatibile con le infrastrutture viarie. Come ha dichiarato lo stesso sindaco Pecci – il punto di Ansideri – si cercherà di salvare il maggior numero di pini procedendo, durante i lavori, ad una verifica puntuale della possibilità di messa in sicurezza, nell’ambito del capitolato di appalto dei lavori. Per quanto riguarda la mia personale posizione, pur essendo assessore e non più portavoce non per questo viene meno la determinazione che circa un anno fa ha mosso me e altre duemila persone a sottoscrivere la petizione contro gli abbattimenti. La nostra nuova amministrazione traccerà con le sue linee programmatiche una vera e significativa svolta nella politica ambientale della città e che sarà la prima in Umbria ad adottare misure innovative a tutela dell’habitat sia vegetale che animale, ponendosi come punto di riferimento per tutte le realtà che perseguono l’obiettivo di un diverso rapporto tra ambiente naturale e ambiente costruito”.

Ma sul tema ha gioco facile la minoranza ieri di governo: l’ex sindaco Paola Lungarotti insieme a Giulio Provvidenza di “Lungarotti Sindaco” e Francesca Sforna e Stefano Santoni di Fratelli d’Italia , affonda: “Se è vero, come diceva Ansideri, che con i suoi proclami è stato eletto in seno alla maggioranza attuale, ad eccezione dei pini secchi tutti gli altri si devono salvare, dal 9 luglio ad oggi sindaco ed assessore potevano, forse, trovare strade alternative ma è più comodo, senza costi aggiuntivi, rischi contenziosi e tempistica amplificata, appellarsi alla perizia depositata. E allora, cari concittadini e care concittadine, ‘la poltrona val bene 29 pini!’ Infine, ciliegina sulla torta: siamo veramente curiosi dell’epilogo della diffida, allora mossa dal comitato all’ente, con quell’ente oggi amministrato anche da chi diffidò allora. Si autodenunceranno? Cosa dicono oggi i sottoscrittori del comitato? E il silenzio del ‘campo largo’ sulla vicenda?”.

Dopo una settimana di polemiche la giunta comunale, con l’assessore ai lavori pubblici Marcello Rosignoli, fa il punto sui pini, dopo un sopralluogo in San Francesco e via Marsala, in cui attualmente è in essere il cantiere per il rifacimento del manto stradale. Come spiega Rosignoli, “il progetto in corso di realizzazione in questa zona è stato pensato, strutturato e portato avanti, dalla precedente amministrazione e in quei ‘lacci’ siamo tenuti a muoverci. Tale intervento, fin dal suo concepimento, prevedeva l’abbattimento di tutti i pini presenti nella zona; abbiamo tentato di comprendere cosa poter fare per salvare il più alto numero di pini possibili: detto che per alcuni l’abbattimento è necessario, non tutte le piante sono gravi e pertanto – alla luce del valore ambientale, paesaggistico, storico e monumentale delle stesse – fin dal nostro insediamento, abbiamo posto un’attenzione e un impegno incessante, insieme agli uffici, per studiare soluzioni ed elaborare azioni necessarie alla salvaguardia dei pini”. Per Rosignoli e la giunta, però, la ‘colpa’ è della precedente giunta, e di “un progetto privo della minima attenzione e sensibilità al valore ambientale e paesaggistico dei pini, prevedendone da subito l’indistinto abbattimento non valutando minimamente alcun tipo di alternativa”. Sul tema ci sarà un incontro lunedì alle 12 nella sala del consiglio.